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Molte volte nella mia vita mi sono sentito porre la domanda: vorrei iniziare a investire, ma non so dove guardare, cosa mi consigli?

La mia risposta è sempre stata la stessa: crea un PAC con ETF. Inutile dire che la faccia del mio interlocutore è sempre stata un mix di imbarazzo, confusione e mistero.

Allora andiamo a vedere, in questo articolo, cosa è un ETF, cosa è un PAC e come fare un Piano di Accumulo con degli ETF (e magari vediamo un’idea di quali scegliere per avere un mix di portafoglio).

Cosa è un ETF

Partiamo dalla domanda principale, cioè cosa è un ETF. Si tratta di strumenti finanziari, emessi da primarie banche, che hanno lo scopo di replicare un sottostante. La sigla sta per Exchange-traded fund.

In pratica, facendo un esempio semplice, un ETF con sottostante il Nasdaq 100 non fa altro che acquistare tutte le 100 azioni che compongono l’indice. Chi acquista quell’ETF non fa altro che aumentare il patrimonio del fondo e quindi dire alla banca emittente di acquistare più azioni.

Facendo un parallelo con la vita quotidiana è come se fosse un gruppo di acquisto: io non posso acquistare tutti e 100 i titoli del Nasdaq e, a meno di capitali enormi, nessuno lo può fare. Ma l’unione fa la forza quindi 10.000 persone insieme creano un capitale tale da permettere a un emittente di acquistare il tutto e, ovviamente, attraverso quotazione, vendere delle quote di questo fondo.

Esistono ETF su tutto: indici, settori, selezioni di azioni, obbligazioni, ecc.

Un investitore può quindi partecipare a questi fondi semplicemente acquistando quote del fondo.

Cosa è un PAC

La sigla sta per Piano di Accumulo del Capitale e già così dovrebbe essere autoesplicativa, ma se non lo fosse proviamo a spiegarla meglio: in pratica è un sistema che permette a chiunque di acquistare continuamente degli strumenti finanziari e in particolare degli ETF.

Semplificando la questione: un investitore decide quanto investire mensilmente (o trimestralmente, annualmente, ecc) e su quali ETF (con quale %, quale più e quale meno, ecc) e la propria banca, automaticamente, acquista ETF in proporzione ai propri desideri, fino al raggiungimento della cifra prestabilita.

Perché investire con un PAC su ETF

Compreso cosa è un ETF e cosa è un PAC, appare chiaro il perché investire su ETF con un Piano di Accumulo: continuità di investimento, gestione automatica degli ordini, acquisti, ecc.

In pratica si tratta di un’investimento con il pilota automatico, destinando una cifra fissa ogni mese a questo piano.

Come funziona un PAC con ETF

A questo punto abbiamo iniziato a investire su questi ETF e dopo un po’ di mesi abbiamo raggiunto la suddivisione che avevamo impostato all’inizio (per esempio 3 ETF con il 33% di investimento in ognuno).

Gli ETF, essendo strumenti quotati, ogni giorno hanno una variazione di prezzo e questa variazione rappresenta il nostro guadagno (o la nostra perdita).

Ovviamente è importante scegliere degli ETF che nel tempo possano andare ad aumentare di valore, proprio per avere un guadagno continuo.

Quali ETF scegliere

La risposta a questa domanda è “dipende”. Un investitore di 30 anni con entrate sicure ogni mese potrebbe orientarsi verso ETF azionari, sui principali indici. Ciò perché un’eventuale perdita temporanea può essere assorbita negli anni a venire. Invece un investitore 60enne, considerando l’aspettativa di vita, probabilmente è più indicata una strategia su Obbligazioni, perché hanno meno variazione di prezzo e quindi, nel momento in cui si liquida il portafoglio, il rischio perdita è molto minore.

Ovviamente il 30enne con ETF azionari ha più possibilità di guadagno rispetto al 60enne, ma allo stesso tempo vedrà il proprio portafoglio andare di più sulle montagne russe.

ETF per un 30enne

Ora facciamo qualche ipotesi e proviamo a creare insieme un portafoglio. Ipotizziamo di essere 30enni, con ingressi costanti e voler dedicare a investimenti una piccola fetta del nostro stipendio. Di solito è consigliabile destinare a tale soluzione circa un 20% del proprio stipendio.

Ipotizziamo quindi di avere uno stipendio di 2.000 € e pensiamo di impostare un PAC su ETF con una base di 400 € al mese.

Iniziamo quindi a fare qualche nome:

  • iShares Core MSCI World (SWDA): ETF che investe su titoli azionari di tutto il mondo
  • Vanguard S&P 500 (VUAA): ETF sull’indice Standard&Poors 500, cioè le 500 aziende più capitalizzate d’America
  • iShares S&P Hedged (IUSE): Come il precedente, indice S&P500 ma a differenza del precedente viene ribilanciato su Euro/Dollaro, in modo da evitare il rischio cambi
  • Lyxor Core Stoxx Eu 600 (MEUD): Indice Stoxx 600, con le 600 aziende più grandi d’Europa
  • Lyxor EURO STOXX 50 (MSE): Indice Stoxx 50, con le 50 aziende più grandi d’Europa
  • Lyxor Nasdaq-100 (UST): Indice Nasdaq 100, quindi con le 100 aziende tecnologiche più importanti d’America
  • iShares Core MSCI Pacific (CSPXJ): ETF sul mercato AustralAsia, quindi Oceania e asiatici ad esclusione del Giappone
  • iShares Core MSCI (SJPA): ETF sul solo mercato giapponese
  • iShares Emergenti (EIMI): Emergenti, quindi i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) più l’aggiunta di qualche altra nazione

Come possiamo vedere dalla lista, questo panel ci permette di avere un’esposizione sull’intero mondo, attenuando il rischio insito in ogni singolo mercato.

Naturalmente dobbiamo anche soppesare i singoli ETF, perché avrebbe poco senso investire la stessa cifra sul Giappone e sull’America.

Prima di fare questo però dobbiamo osservare i costi degli ETF (le commissioni annuali) e il rendimento di ognuno. Questa tabella riassuntiva dovrebbe fare al caso vostro:

ETFRendim. medio annuale
ultimi 3 anni
Commissioni
SWDA (Mondo)10,49%0,20%
VUAA (Vanguard S&P500)12,39%0,07%
IUSE (S&P Hedged)5,97%0,20%
MEUD (Stoxx 600)9,06%0,07%
MSE (Stoxx 50)11,13%0,20%
UST (Nasdaq 100)12,63%0,22%
CSPXJ (AustralAsia)4,90%0,20%
SJPA (Giappone)4,16%0,15%
EIMI (Emergenti)0,48%0,18%
Selezione di ETF per avere un’esposizione mondiale

Come possiamo vedere i rendimenti sono differenti tra ETF e alcuni guadagnano di più altri di meno. Sarebbe sbagliato orientarsi solo su quelli che rendono di più, perché il vento potrebbe cambiare, ma allo stesso tempo possiamo dare un peso differente a ognuno di essi.

Inoltre i rendimenti medi sono quelli del momento in cui stiamo scrivendo, se leggerete questo articolo tra 6/12 mesi i rendimenti potrebbero essere molto differenti. Proprio per evitare rischi inutili, andiamo quindi a differenziare.

Come differenziare gli ETF

A questo punto, partendo dalla lista precedente, proviamo a dare una percentuale di bilanciamento desiderato a ognuno degli ETF e lo facciamo in modo da avere un’esposizione maggiore negli Stati Uniti e in Europa, abbassando il peso di quegli ETF che rendono un po’ di meno.

La nostra simulazione (si tratta appunto di simulazione e non di consiglio di investimento) potrebbe essere la seguente:

  • SWDA (Mondo): 30%
  • VUAA (Vanguard S&P500): 10%
  • IUSE (S&P Hedged): 5%
  • MEUD (Stoxx 600): 20%
  • MSE (Stoxx 50): 15%
  • UST (Nasdaq 100): 12,50%
  • CSPXJ (AustralAsia): 2,50%
  • SJPA (Giappone): 2,50%
  • EIMI (Emergenti): 2,50%

Vista le partecipazioni degli ETF e la suddivisione appena elencata, avremmo un’esposizione come segue:

  • Stati Uniti: 47,63%
  • Europa (Euro area): 27,56%
  • Regno Unito: 6,19%
  • Giappone: 4,33%
  • Svizzera: 4,09%
  • Europa (non euro e non Svizzera): 2,84%
  • AustralAsia: 2,25%
  • Asia (sviluppati): 1,99%
  • Asia (Emergenti): 1,32%
  • Canada: 1,03%
  • America Latina e Centrale: 0,34%
  • Europa dell’est: 0,12%
  • Altri: 0,32%

Come possiamo vedere l’esposizione è veramente globale e ci mette al sicuro da crisi locali. Soppesiamo un po’ di più gli Stati Uniti perché storicamente sono quelli che rendono meglio, inseriamo l’Europa e nazioni “stabili” come Regno Unito, Canada, Giappone e Svizzera e, infine, scommettiamo su nazioni che dovrebbero in futuro crescere molto (India con AustralAsia, Emergenti, Est Europa, ecc).

Con questa suddivisione, avessimo investito 3 anni fa, avremmo avuto un rendimento annuo medio tra il 9 e il 10%. Non vi è certezza che questo continuerà in futuro, ma guardando la serie storica di indici come l’S&P500, notiamo che negli ultimi 20/30 anni il rendimento medio, considerando un periodo lungo, è costante e tendente al 10%.

Cosa devi fare in conclusione

Se sei quello che chiede in giro come iniziare a investire, dopo aver letto questo articolo, nel quale ho cercato di semplificare più possibile i concetti, devi fare quanto segue:

  1. Verifica se la tua banca dà la possibilità di creare un PAC
  2. Se così non fosse, valuta se aprire un secondo conto che serva da salvadanaio
  3. Attiva il PAC e seleziona gli ETF (noi abbiamo fatto un gioco di simulazione, valuta quanto rischio vuoi correre e la tua età)
  4. Decidi che cifra destinare a questi investimenti mensilmente
  5. Bilancia i tuoi ETF in termini percentuali
  6. In bocca al lupo