Centrali nucleari EDF
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L’azienda energetica più grande di Francia, EDF (Électricité de France), che in Italia controlla Edison, deve ricorrere a un aumento di capitale da 2,5 miliardi, di cui 2,1 miliardi in capo allo Stato Francese.

Questo è il sunto di quanto sta succedendo in Francia, a causa della decisione dello Stato di far vendere alla compagnia l’elettricità a forte sconto, per proteggere le famiglie e le imprese dal caro energia.

EDF si aspetta un crollo dei guadagni del 70% e non è in grado di dare una guidance per l’ebitda dell’anno. Inoltre, alla decisione dello Stato Francese, si aggiungono anche varie problematiche nelle centrali nucleari che gestisce, problematiche non pericolose ma che avrebbero costretto la società a diminuire la capacità di generazione dell’elettricità dall’atomo di circa il 20%.

Le difficoltà incontrate all’inizio del 2022 hanno portato Edf ad attuare un piano d’azione. L’azienda continuerà questa strategia a sostegno della transizione energetica e degli obiettivi industriali e climatici della Francia

Jean-Bernard Levy, CEO di EDF

Inoltre, considerando la previsione di calo dell’utile, la società ha già anticipato che, per continuare a garantire un flusso cedolare ai soci, prevede di utilizzare scrip dividend anziché dividendi per cassa.

La stessa società ha previsto che l’aumento del costo dell’energia avrebbe potuto garantire 6 miliardi di ulteriori introiti, che però vengono neutralizzati dalla previsione di sconto, calcolate nell’ordine di 8 miliardi, da effettuare nei confronti dei clienti, così come deciso dal governo francese.

Insomma, l’esecutivo guidato dal presidente Emmanuel Macron, ha trovato il modo di aiutare la popolazione contro il caro energia, a rimetterci sarà lo Stato stesso (con la ricapitalizzazione della società, e quindi la popolazione) e in parte i soci minori.