Gli eurobond sono una forma di obbligazione emessa da un’entità sovranazionale, come l’Unione Europea o il Fondo Monetario Internazionale, o da un’entità che rappresenta un gruppo di Paesi (ovviamente facenti parte della Comunità Europea). In pratica, si tratta di un modo per raccogliere fondi a livello internazionale attraverso l’emissione di titoli di debito.
L’idea degli eurobond è stata promossa per la prima volta negli anni ’60 da economisti come Robert Mundell e Marcus Fleming, che sostenevano che questo strumento avrebbe potuto essere utilizzato per finanziare progetti di investimento a livello europeo e per stabilizzare i tassi di cambio tra le diverse monete dell’Unione Europea. Tuttavia, l’idea non è mai stata effettivamente implementata a causa delle resistenze politiche e delle difficoltà tecniche legate all’emissione di un’obbligazione sovranazionale.
Negli anni successivi, l’idea degli eurobond è stata riproposta in diverse occasioni, soprattutto durante le crisi finanziarie dell’eurozona. Nel 2011, ad esempio, alcuni economisti hanno suggerito l’emissione di eurobond come modo per affrontare la crisi dei debiti sovrani dell’eurozona. L’idea è stata nuovamente sollevata durante la pandemia di COVID-19 del 2020, quando alcuni paesi dell’Unione Europea hanno proposto l’emissione di eurobond come modo per finanziare gli sforzi di ripresa economica.
E finalmente un primo timido passo in tale direzione è stato fatto proprio per finanziare i progetti del PNRR, cioè il programma di ripartenza e resilienza, il quale in parte viene finanziato con l’emissione comune di titoli di debito. Non si tratta di veri e propri eurobond come sono stati più volte immaginati, ma piuttosto una prima bozza in tale direzione.
Se effettivamente emessi, gli eurobond potrebbero avere una serie di benefici. In primo luogo, potrebbero essere utilizzati come strumento di finanziamento per progetti di investimento a livello europeo, come ad esempio infrastrutture o ricerca. Inoltre, gli eurobond potrebbero aiutare a stabilizzare i tassi di cambio tra le diverse monete dell’Unione Europea (ricordiamo che nell’Europa a 27 non esiste solo l’euro) e a promuovere la coesione economica tra i diversi paesi dell’area. Infine, gli eurobond potrebbero rappresentare un modo per gestire le crisi finanziarie, fornendo una fonte di finanziamento alternativa ai prestiti bancari o ai prestiti del FMI.
Tuttavia, l’emissione di eurobond non è priva di sfide e controversie: l’emissione di eurobond potrebbe essere vista come un modo per “mutuare solidarietà” tra i diversi paesi dell’Unione Europea, il che potrebbe sollevare preoccupazioni politiche e sociali in alcuni paesi. Infine, c’è il rischio che l’emissione di eurobond possa aumentare il debito pubblico dei paesi che ne fanno uso, il che potrebbe a sua volta aumentare la pressione sui loro bilanci pubblici.
Nonostante queste sfide, l’idea degli eurobond rimane al centro del dibattito politico e economico in Europa. Sebbene non sia stata ancora effettivamente implementata, gli eurobond rappresentano un’opzione interessante per affrontare le sfide economiche e finanziarie dell’Unione Europea, sia a livello di investimenti che di gestione delle crisi. In futuro, potrebbero diventare un importante strumento di finanziamento per l’Unione Europea e per i suoi paesi membri.