Il 2022 era partito benino, con delle giornate di aumento sui principali indici mondiali; non a caso l’S&P 500 ha toccato il proprio massimo a 4.818,62 il 4 gennaio di quest’anno. La festa però è durata poco e la correzione, rispetto al 2021 che ha rappresentato una sbornia per la borsa, è cominciata presto.
Nell’ultima settimana abbiamo visto correzioni importanti, con lo stesso S&P500 che nel momento in cui scriviamo scambia a 4.276, con una perdita dell’11,26% rispetto ai massimi del 4 gennaio, un calo importante considerando che sono passati appena 20 giorni da quella data. Insomma, siamo in un momento di trading orso, da comprendere di che durata.
Calo che però potrebbe non essere terminato, infatti, prendendo sempre l’indice americano come benchmark, è semplice notare come nel 2021 sia passato da 3.724 del 4 gennaio a 4.766 dell’ultimo giorno dell’anno. Un guadagno del 28% circa. Se addirittura prendiamo come riferimento l’inizio di gennaio 2020, quindi prima dello scoppio della pandemia Covid-19, l’apertura di 3.244 confrontata con la stessa data di due anni dopo, porta a un guadagno del 48,52% e, ripetiamo, in mezzo c’è stata una pandemia.
Una correzione è quindi nella normalità delle cose e ampiamente prevedibile. Se il calo si fermasse ora sarebbe anche una leggera correzione, ma è prevedibile che il fondo non sia ancora stato toccato.
Anche guardando gli altri indici la situazione non è molto differente, anzi, se andiamo a guardare il Nasdaq 100, quindi il principale indice tecnologico, la situazione è anche più amplificata.
Come comportarsi con questo calo dei mercati?
La domanda fondamentale è quindi come comportarsi. Ovviamente non c’è una risposta univoca, poiché la strategia dipende dalla situazione di ogni portafoglio.
Se siete già al limite di sopportazione, mi spiace per voi, ma rischiate di avere altre brutte notizie nei prossimi giorni; invece se siete stati previdenti, il vostro portafoglio è in guadagno e avete liquidità da impegnare, questa correzione potrebbe essere per voi manna dal cielo.
Facciamo qualche ipotesi per capire come comportarsi.
Portafoglio al limite
Se non avete messo tutte le uova in un paniere, quindi se avete vari titoli in portafoglio, e siete al limite (perdita massima raggiunta e nessuna nuova liquidità da investire) potrebbe essere il caso di cedere quei titoli che ancora sono in positivo per ricavare liquidità da investire nei prossimi giorni, cercando di entrare quando i prezzi saranno al minimo (difficile dire quando, ma l’impressione è che scenderanno ancora).
Così facendo liquiderete dei titoli che si sono attardati sul calo e comprerete a prezzi più bassi, magari non impegnando la totalità della liquidità.
Nuova liquidità disponibile
Facciamo ora il caso che siete stati degli investitori accorti, avete tenuto almeno il 20% di liquidità disponibile e, magari, il vostro portafoglio è ancora in positivo.
In tal caso siete in una posizione invidiabile. In questo momento potrebbe essere il caso di iniziare a impegnare un po’ della vostra liquidità (diciamo un 10%), per abbassare il prezzo medio di carico. Il restante 90% di liquidità vi rimarrà ancora disponibile per entrare in modo scaglionato su nuovi cali. Quindi, per esempio, ogni nuovo 5% di calo del mercato impegnate un ulteriore 15/20% di liquidità. Così facendo anche se il calo si portasse fino al 40% voi avrete pallottole per entrare. Lasciate sempre e comunque una base liquida perché non si sa dove si trova il fondo del barile, e la cosa peggiore che possiate fare è quella di trovarvi in difficoltà tra qualche settimana, con la situazione rosea ora.