L’Italia campione d’Europa a Euro 2020, non vi è dubbio, ha alcuni vincitori indiscussi, tra tutti il CT, Roberto Mancini, in grado di circondarsi di vecchi amici (Gianluca Vialli, Attilio Lombardo, Alberico Evani e Daniele De Rossi su tutti), ma anche qualche calciatore, capace di sfruttare la ribalta europea per dimostrare il proprio valore.
L’esempio più lampante è certamente Gigio Donnarumma, in grado di prendersi qualche soddisfazione nei confronti del Milan, che non più tardi di un mese fa ha deciso di non rinnovargli il contratto, lasciandolo libero di accasarsi al PSG.
Ma in questo magazine parliamo di finanza e non di calcio, quindi il nostro riferimento è la borsa e a tal fine le aziende che ci interessano particolarmente sono Juventus, Roma e Lazio.
Lasciamo i bianconeri per ultimi in questa discussione e andiamo a parlare prima delle due società della capitale.
La Lazio ha nel team azzurro un difensore (Francesco Acerbi) e l’attaccante di riferimento (Ciro Immobile), purtroppo per i biancoazzurri, però, entrambi non hanno brillato: Acerbi è stato poco impegnato, facendosi trovare pronto quando necessario, ma non rimarrà certamente negli annali di questo Europeo. Discorso molto differente invece per Ciro Immobile, partito sempre titolare ma che non è mai riuscito a replicare quanto di buono fatto nella capitale. Anzi, proprio Immobile, per le scarse prestazioni, è finito nell’occhio del ciclone mediatico e il valore del calciatore stesso, se è variato, è stato in negativo.
Passiamo alla Roma, che nel team aveva Bryan Cristante e Leonardo Spinazzola. Per Cristante il discorso è il medesimo di quanto detto per Acerbi, quindi non ci prolungheremo particolarmente, discorso totalmente differente invece per Spinazzola, il quale è stato molto sfortunato avendo rimediato un bruttissimo infortunio (che lo terrà lontano dai campi per circa 6 mesi), ma che fino a quel punto era stato uno dei migliori della spedizione. Non a caso, i cori dei calciatori vincenti erano diretti a Spina, non assistito dalla fortuna. Il valore del terzino è certamente aumentato, ma il lungo infortunio potrebbe rendere vano questo premio; tutto dipenderà dal ritorno in campo del romanista, il quale, quando tornerà a calpestare un campo da calcio, dovrà confermare le buone prestazioni e dimostrare al mondo intero di essere pronto a calcare palcoscenici anche più prestigiosi di quelli romani.
Parlando di sfortuna e di terzini non possiamo nemmeno dimenticare Alessandro Florenzi, di proprietà della Roma benché abbia giocato gli ultimi due anni lontano dalla capitale. Per il calciatore, nato a Roma e con i colori giallorossi nel sangue, non è stata una bella competizione, perché al pari di Spina, ha subito un infortunio pesante che l’ha tenuto lontano dai campi dalla prima all’ultima partita (un tempo contro la Turchia all’esordio e un secondo tempo supplementare nella finale). Florenzi comunque aveva già visto aumentare il proprio valore per l’ottimo anno fatto a Parigi, da capire se Mourinho vorrà puntare su di lui e tenerlo a Trigoria, altrimenti per la Roma potrebbe essere un’ottima plusvalenza.
Infine guardiamo in casa Juventus, cioè la squadra con la capitalizzazione maggiore in Italia: il connubio bianconero/azzurro storicamente è sempre stato forte, anche se quest’anno i nomi condivisi erano pochi. A differenza del 2006, quando una Juventus alle prese con calciopoli prestava agli azzurri gente come Buffon, Cannavaro, Camoranesi, Del Piero e Zambrotta, quest’anno i calciatori juventini in nazionale erano “solo” Bonucci, Chiellini, Chiesa e Bernardeschi.
Bernardeschi finisce nella stessa categoria di Acerbi e Cristante, cioè poco impegnati e quindi con il valore che non si discosta rispetto a inizio europeo. La coppia difensiva composta da Chiellini e Bonucci invece si è dimostrata una certezza, temuta e ammirata da tutta l’Europa. Il valore dei calciatori è certamente aumentato ma Chiellini è prossimo al ritiro, quindi non ha mercato, e lo stesso si può dire di Bonucci, che giocherà qualche anno in più ma che presumibilmente, dopo l’esperienza al Milan di qualche anno fa, difficilmente lascerà Torino.
Rimane Federico Chiesa, partito in panchina in questa spedizione e in grado di guadagnare un posto da titolare (ai danni di Berardi) strada facendo. Un protagonista assoluto che ha fatto certamente aumentare il proprio valore. C’è da dire però che la Juventus, presumibilmente, non registrerà plusvalenze sulle spalle di Chiesa, per il semplice motivo che è al centro del progetto futuro della Juventus. Anche questo è un valore e infatti, non a caso, all’indomani della vittoria dell’Europeo da parte dell’Italia, il titolo della Juventus registra un aumento del proprio valore di circa il 2%.
Quindi tutto bello e tutto ottimo? Non propriamente, perché la Juventus ha già preannunciato un aumento di capitale da deliberare in settembre e i 400 milioni che verranno raccolti, che allo stato attuale rappresentano poco meno della metà del valore totale della società, serviranno per coprire buchi lasciati dalla pandemia da Covid negli ultimi due anni.
Aumento di capitale a parte, è risaputo che la Juventus avesse già messo gli occhi addosso a un paio di giocatori del Sassuolo (Raspadori e Locatelli) e la vittoria dell’Europeo porterà i bianconeri a dover sborsare molto di più per averli.
In casa Juventus rimane sempre da gestire anche la grana CR7, su cui non si discute il valore tecnico, ma che assorbe circa 100 milioni l’anno tra ingaggio e ammortamento. Un peso non da poco in questi tempi, soprattutto perché per il calciatore è molto complesso trovare un’altra sistemazione e, se non lo si vorrà perdere a zero il prossimo anno, bisogna iniziare a pensare a un rinnovo di contratto, che sarà certamente costoso.