Netflix, tv del futuro
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Dopo aver parlato di un’azienda che ha sorpreso in positivo nella trimestrale (Alphabet), e che sta andando verso uno split delle azioni, eccone una che ha deluso: Netflix.

A dire il vero, la trimestrale del servizio di streaming è stata particolarmente buona, quello che preoccupa gli investitori è stato il rallentamento sul numero di nuovi abbonamenti.

Andiamo però con ordine e valutiamo il tutto.

La trimestrale di Netflix

Gli analisti, per l’ultima trimestrale di Netflix si aspettavano un EPS a 0,8328 per azione, mentre la società ha comunicato utili per azione per 1,33 $ che, rapportato alla stessa trimestrale di 12 mesi prima (1,19 $) rappresenta un aumento dell’11,76%. Quindi di base il titolo ha sorpreso in positivo gli azionisti. Lo stesso non si può dire sui ricavi, dove le previsioni e l’annuncio sono allineate, a 7,71 miliardi di dollari (6,64 miliardi 12 mesi prima, con un aumento del 16,11%).

Numeri da favole che avrebbero dovuto mettere le ali al titolo… ma a bloccare la salita e fare una doccia gelata agli investitori sono stati i numeri dei nuovi abbonati. Sono stati 8,28 milioni in più nel trimestre, mentre la guidance di Netflix fissava il numero a 8,5 milioni. Ma ciò non è bastato, infatti la società ha comunicato di aspettarsi, per il nuovo trimestre, “solo” 2,5 milioni di nuovi abbonati, contro la previsione degli analisti che ne attendevano almeno 4 milioni.

Ciò ha fatto crollare il titolo, arrivato a perdere, nella prima giornata di contrattazione dopo l’annuncio, fino al 22%. Cali continuati anche nei giorni successivi, che hanno portato il titolo da oltre 600 $, prezzo delle azioni prima dell’annuncio, fino a un minimo vicino ai 350 dollari.

Perché è cambiato il sentiment su Netflix?

A incidere, quindi, non sono stati i numeri di bilancio ma il numero di nuovi abbonamenti, che ovviamente avrà ripercussioni sulle prossime trimestrali e il mercato ha ripesato il titolo anticipando il futuro.

Di base, Netflix passa dall’essere un’azienda a forte aumento a un’azienda che ha raggiunto una maturità e che crescerà più lentamente. Questo incide sui multipli di bilancio, precisamente sul P/E, cioè sul multiplo del prezzo in rapporto all’EPS. Infatti, se un’azienda in rampa di lancio vede il P/E tipicamente oltre i 100, un’azienda tecnologica matura, come può essere anche Apple, piuttosto che Google, ha dei multipli che ruotano tra i 25 e i 60.

Il mercato ha quindi prezzato proprio questo cambiamento di visione.

Quale futuro per Netflix?

Chi vi scrive è un investitore di lungo corso in Netflix e opera in modalità cassettista, quindi a poco importa il risultato di una trimestrale in un tempo medio di 4/5 anni di maturazione delle azioni.

Dal nostro punto di vista Netflix rappresenta la TV del futuro e, in alcune fasce di età e in alcuni mercati è già pesantemente il presente.

Inoltre i prezzi degli abbonamenti a Netflix sono ancora a buon mercato, permettendo all’azienda di fare incrementi, anche per fronteggiare l’ondata di inflazione in arrivo. Si tratta quindi di un’azione in grado di difendere dall’inflazione e questa è certamente una freccia al proprio arco.

Come nota JP Morgan:

Ogni successivo aumento di prezzo potrebbe portare un po’ più di attrito, ma Netflix è disposta a scambiare un piccolo numero di abbonati per entrate incrementali, e la maggior parte di loro torna comunque

JPMorgan sull’aumento dei prezzi di Netflix

Parlando invece del market share, in America Netflix copre solo l’8% della popolazione, quindi con grandi margini d’aumento e l’Europa non è molto distante da questi numeri. Inoltre l’Asia è un mercato ancora pressoché inesplorato. Quindi il numero di nuovi abbonati potrebbe continuare a salire per lungo tempo, anche se con una frequenza più bassa rispetto a quanto fatto fino a ora.

Gli utenti rimarranno fedeli

Inoltre, se ciò non bastasse, basta guardare nelle pieghe delle comunicazioni di Netflix per rendersi conto di come gli utenti, una volta provato il servizio, non tornano indietro.

E come potrebbe essere!? Chi ha visto le stagioni di Lupin, Squid Games, The Crown, Casa de Papel, ecc è in febrile attesa per poter guardare le stagioni successive. Il modello di Netflix consente di bloccare l’abbonamento in qualsiasi momento, ma gli utenti, quando viene pubblicata una nuova stagione della serie preferita, c’è da stare certi che torneranno.

Netflix, così come anche Walt Disney con Disney+, ha modificato completamente il modo di guardare la TV: non si guarda più la TV generalista, se non per gli eventi live, ma si guarda on demand e senza pubblicità. Questo è il modello del futuro e Netflix è l’azienda meglio posizionata.

Inoltre, tornando al numero di abbonamenti, i dati si confrontano con un periodo eccezionale, poiché i lockdown e gli ultimi 24 mesi in generale, non possono essere un benchmark definitivo. Non rimarremmo quindi stupiti se tra 3 mesi Netflix comunicasse un numero di abbonati più alto di quanto si aspettasse.

La cassa permette di creare nuovi titoli

Infine, sempre nelle righe del bilancio, si nota come la società può contare su una base di 6 miliardi cash, attraverso i quali può produrre nuovi titoli in grado di attaccare gli spettatori agli schermi.

Questo è altrettanto vero per i due competitor principali (Prime di Amazon e il già citato Disney+) ma il resto della concorrenza può essere spazzato via.

Inoltre sembra che Netflix, da questo punto di vista, non sbagli un colpo. Ben 6 dei 10 titoli di serie TV più viste sulla piattaforma sono delle produzioni della grande N, quindi esclusive che saranno disponibili, anche in futuro, solo sul servizio di streaming. Inoltre oramai non si contano più le nomination ai vari Awards per le produzioni di Netflix.

I grandi investitori

A pensarla così non siamo solo noi, considerando che l’hedge fund Pershing Square, sfruttando il crollo delle azioni, ha acquistato 3,1 milioni di azioni, entrando così nella top 20 degli azionisti di Netflix.

Come se non bastasse Citigroup ha immediatamente alzato la propria view portandola a Buy. Infine, il prezzo delle azioni è velocemente passato dai minimi in area 360$ a circa 450$, nel giro di pochissimi giorni, ciò significa che non solo Pershing Square ha acquistato azioni, ma ci sono molti grandi squali che stanno facendo raccolta.

Questo non vuole essere un invito all’acquisto, ognuno deve valutare le azioni con il proprio sentimento, ma se stavate osservando Netflix e il prezzo sembrava alto, forse avete un’occasione ora.