Google Alphabet
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Martedì sera, a mercati chiusi, la società madre di Google, cioè Alphabet, ha presentato i conti dell’ultimo trimestre, chiusi con ricavi a 75,32 miliardi di dollari e utile a 20,64 miliardi di dollari, numeri impressionanti che hanno stupito anche gli analisti, infatti quest’ultimi si aspettavano un EPS di 27,65 $ contro i 30,69 $ dichiarati.

Inutile dire che nella giornata di ieri le azioni di Google si siano ampiamente apprezzate, con un aumento che è arrivato a sfiorare il 10%, chiudendo poi intorno al +7%.

Split azioni di Google

Ma se i risultati finanziari sono stati certamente una notizia, negli annunci che hanno seguito i freddi numeri c’è anche un’altra news che si annovera: Alphabet procederà allo split delle proprie azioni con un rapporto di 20:1.

La suddivisione avverrà con record date di venerdì 1 luglio e il prezzo di riferimento sarà quello della chiusura, la nuova assegnazione invece avverrà solo due settimane dopo, precisamente il 15 luglio.

Come funziona una split di azioni

Partendo proprio dal caso di Google, andiamo a capire come funziona uno split azionario. Dichiamo per esempio che voi abbiate in portafoglio 1 azione di Alphabet, al prezzo (in chiusura) di 3.000 $. Quando apre il mercato americano, vi ritroverete la vostra azione a 150$, solo dopo 14 giorni vi ritroverete 20 azioni, cioè quella che avevate già più 19 che vi verranno aggiunte.

Il prezzo ovviamente seguirà lo split, quindi se in chiusura a 3.000 $, la mattina ritroverete il prezzo delle azioni a 150 $, appunto i 3.000 diviso le 20 azioni.

Lo split avverrà sia sulle azioni GOOG che sulle azioni GOOGL, entrambe le azioni di Alphabet, quindi sia su quelle con diritto di voto che su quelle senza.

Alphabet non è certo la prima società che opera in questo modo, nell’ultimo anno la stessa operazione è stata fatta, per esempio, da Apple e da Tesla.

Perché le aziende fanno lo split di azioni?

Considerando quindi che il valore per l’azionista non cambia e per l’azienda è la medesima cosa, perché si procede con questi split?

Semplicemente per permettere a una platea più ampia di poter acquistare un’azione del colosso di Mountain View. Oggi, infatti, per acquistare un’azione di Alphabet servono 3.000$, investimento che taglia fuori una platea ampia di persone che si sono appena affacciate ai mercati. Dopo lo split, un investitore potrebbe acquistare 10 azioni al prezzo di 1.500$, quindi entrare sul mercato a un prezzo più basso.

Questo porterà potenzialmente più persone a interessarsi al titolo, con relativo aumento del valore, ma come controeffetto potrebbe avere quello di una maggiore volatilità.

Da questo punto di vista fa scuola Warren Buffett che con la sua Berkshire Hathaway ha deciso di non effettuare mai split, lasciando salire all’infinito il prezzo delle azioni. Risultato? L’azione che costa di più al mondo è proprio dell’oracolo di Omah e, per acquistare un’azione di Classe A dell’azienda servono la bellezza di 479 mila dollari, per una singola azione. Prezzi che sono riusciti a mandare in crisi anche il Nasdaq