Juventus alla ricerca della Champions
Movimenti di mercato della Juventus per rientrare su bilanci più sani
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Ci siamo occupati qualche volta della Juventus e torniamo a farlo oggi, cioè il giorno dopo rispetto alla chiusura del mercato invernale. Su queste pagine non parliamo di sport, ma una società quotata in borsa, che ha appena concluso un aumento di capitale e che muove milioni di euro, nel giro di una settimana, esce dai campi di gioco e entra prepotentemente sulle pagine di finanza.

Aumento di capitale e indagini plusvalenze

Partiamo dall’aumento di capitale e dalla variazione di prezzo dovuta a vari eventi. Aumento di capitale che non è certo una novità, ne avevamo già parlato qualche mese fa, iniziato alla fine di novembre e terminato al 16 di gennaio. Aumento andato pienamente a buon fine e che ha garantito, nelle casse della società, 400 milioni di euro (75 dei quali anticipati da Exor, azionista di riferimento, già a fine agosto).

Si disse che si trattava di nuova liquidità utile per ripianare buchi dovuti al Covid. Ben presto però sono fuoriuscite indagini riguardanti il club, da parte della Guardia di Finanza, che ha messo in evidenza come la Juventus, insieme a praticamente l’intero calcio italiano, avesse registrato delle plusvalenze sulle quali c’era certamente da mettere lo zoom.

Le plusvalenze della Juventus (e di tutto il calcio)

Secondo le indagini, attraverso delle plusvalenze gonfiate, il club avrebbe chiuso i bilanci con una netta differenza rispetto al cash flow. Si tratta di piccoli trucchetti, leciti, che permettono di spalmare su più anni i costi e di incassare immediatamente i guadagni, così che i bilanci appaiano più chiari di quello che potrebbero essere a una prima lettura.

Ribadiamo che si tratta di meccanismo “normale” e ben conosciuto da qualsiasi azienda, ma la procura ci ha voluto vedere bene e capire se, oltre a questo, c’è dell’altro, in considerazione che i prezzi di alcuni calciatori sono stati realmente “pazzi”. Al momento non ci sono ulteriori informazioni su questa aspetto e quindi siamo in attesa di sviluppi.

Il prezzo delle azioni della Juventus

Nonostante la notizia delle indagini sia stata più gonfiata sui giornali che nelle stanze della GdF, il prezzo delle azioni, in corrispondenza anche all’annuncio dell’aumento di capitale, è precipitato dai circa 0,70 euro ad azione agli attuali 0,39, con passaggi anche vicino a 0,32 euro ad azione.

Evidentemente chi fosse presente nel titolo prima dell’aumento di capitale e delle indagini, si ritrova con una perdita potenziale del quasi 50%, mica poco…

La situazione della squadra nelle competizioni

Inoltre, a contribuire sul prezzo delle azioni, c’è anche l’aspetto calcistico e non solo quello economico. Infatti la Juventus, orfana di Cristiano Ronaldo da agosto, ha fatto molta fatica nella prima parte di questo campionato, ritrovandosi lontana dalla zona Champions League e (quasi) oramai tagliata fuori dal discorso campionato. E come se non bastasse è arrivato anche l’infortunio del calciatore più in forma, Federico Chiesa, costretto a rimanere lontano dai campi fino a fine stagione.

A pesare è soprattutto la Champions, perché qualora il team di Torino non dovesse qualificarsi tra i primi 4 in classifica, dirà addio alla prossima annualità, con ricadute pesantissime sul bilancio.

Tutto ciò benché nella competizione attuale la squadra abbia passato il turno come prima in classifica, diventando testa di serie e trovando lo Sporting Lisbona agli ottavi (team portoghese abbordabile), quindi potenzialmente con una storia ancora tutta da scrivere. La questione è che, viste le difficoltà in campionato, poche persone si aspettano che in Champions la squadra riesca ad andare molto avanti.

Il mercato di gennaio della Juventus

Tutto il discorso fatto fino a ora si potrebbe racchiudere con l’etichetta 2021… infatti in gennaio, benché si era detto che i 400 milioni di aumento di capitale non sarebbero finiti sul mercato, la Juventus si è mossa parecchio e, da quello che possiamo sapere ad oggi, anche bene.

Le danze si sono aperte con l’acquisto di Dusan Vlahovic, dalla Fiorentina per 70 milioni di euro, più 10 di bonus, ai quali si aggiungono 11,6 per commissioni all’agente e per l’operazione. Un totale di 91,6 milioni per un calciatore del 2000 dalle ottime prospettive, che potrebbe essere la base per i prossimi 10 anni.

L’entusiasmo per tale operazione, che porta in maglia bianconera uno dei calciatori nato nel 2000 più promettenti, ha spinto il prezzo delle azioni verso un rialzo, ma i quasi 100 milioni vanno a incidere pesantemente sull’aumento di capitale.

A questo calciatore si sono aggiunte anche altre due operazioni: Zakaria, acquistato dal Borussia Monchengladbach per 4,5 milioni più commissioni che arrivano a 4,1 milioni. Altro calciatore acquistato in prospettiva è Federico Gatti, dalla Serie B e precisamente dal Frosinone, acquistato per 7,5 milioni + 2,5 di bonus, lasciato in ciociaria in prestito fino alla fine di questo campionato.

Totale, alla voce uscite, di 110 milioni che saranno spalmati su 4 anni. Tutto ciò escludendo il monte ingaggi, particolarmente costoso per Vlahovic, che guadagnerà circa 7 milioni netti a stagione, i quali pesano per circa 12 / annui sulle casse della squadra.

Per portare a termine queste operazioni c’era la necessità di fare cassa e, anche qui, la Juventus si è mossa in modo furbo, sfruttando il proprio ex direttore generale, Fabio Paratici, che ha voluto portare a Londra, sponda Tottenham, due calciatori già acquistati in bianconero: Bentancur, ceduto per 19 milioni (più 6 di bonus) e Dejan Kulusevski, ceduto in prestito biannuale per un totale di 10 milioni, con diritto di riscatto fissato a 35 milioni, qualora gli Spurs decidessero, alla fine della stagione 2022/23, di tenerlo. Infine un’altra cessione dell’ultima ora, un altro centrocampista dall’ingaggio pesante, Aaron Ramsey, ceduto in prestito fino a giugno al Glasgow Rangers, i quali, per riscattarlo, dovranno versare 6 milioni nelle casse della Juventus. In questo caso la Juventus continuerà a pagare il 30% dell’ingaggio del gallese fino a giugno.

Totale, alla voce cessione, qualora i prestiti dovessero diventare definitivi, di euro 76 milioni. Ecco che, almeno, l’operazione Vlahovic è così ripagata.

Anche dal punto di vista degli ingaggi, considerando che Ramsey guadagnava 7 milioni netti a stagione, i conti tornano in pieno. Anzi, la Juventus qui ha anche un leggero guadagno.

Il punto di vista sportivo e le prospettive

A leggere i commenti degli juventini sui social, appare chiaro che se avessero detto, a fine dicembre, che la Juventus si sarebbe presentata con Bentancur, Kulusevsky e Ramsey in meno, ma in campio con Zakaria e Vlahovic (e da giugno con Gatti) la quasi totalità dei tifosi ci avrebbe messo la firma.

Così facendo il team di Torino risolve uno dei problemi della prima metà dell’anno, cioè la mancanza di un centravanti di peso, e lascia spazio a centrocampo per risolvere in futuro con nuovi ingressi, sperando che Zakaria, sin da subito, si riveli migliore dei tre calciatori partiti.

Inoltre, Kulusevsky a parte, anch’esso del 2000, queste operazioni danno un vento di freschezza e ringiovanimento della rosa.

Calciatori ancora in rosa

Inoltre parrebbe che la Juventus abbia ristabilito il tetto degli ingaggi a 7 milioni netti a stagione, limite già presente prima dell’arrivo di CR7.

In tal caso ci sono due calciatori a farne subito le spese: Matthijs de Ligt, che guadagna 8 milioni netti a stagione e Paulo Dybala, che aveva chiesto un adeguamento sopra gli 8 milioni.

Per il difensore olandese, a fine stagione, potrebbe aprirsi la porta della cessione, anche perché acquistato come calciatore di sicuro avvento, in questi due anni alla Juventus non ha dimostrato di poter essere un erede di Bonucci, Chiellini e Barzagli, quindi si ritiene, al momento, sopravvalutato. Nonostante ciò, vista ancora la giovane età, ha mercato e la Juventus potrebbe rientrare della spesa di circa 70 milioni affrontata qualche anno fa, alleggerendosi dell’ingaggio più pesante.

Il secondo, come dicevamo, è Paulo Dybala, il quale avrebbe puntato i piedi per un ingaggio almeno da 8,5 milioni. La Juve ne metteva sul piatto 7,5 più bonus, la firma non è arrivata e il team ha fatto l’all-in, lasciando il calciatore libero di firmare per qualcun altro a partire dal primo gennaio. Offerte non ne sono arrivate all’entourage dell’argentino e quindi a febbraio ci si può sedere con più frecce all’arco della squadra, decidendo se è Dybala il calciatore su cui costruire il futuro, insieme a Vlahovic e Chiesa.

Infine, guardando alla lista dei calciatori più pagati nella rosa della Juventus:

GiocatoreIngaggio
(milioni netti)
Matthijs de Ligt8
Paulo Dybala7.5
Adrien Rabiot7
Dusan Vlahovic7
Wojciech Szczęsny6.5
Leonardo Bonucci6.5
Alex Sandro6
Federico Chiesa5
Cuadrado5
Arthur5
Alvaro Morata5
Federico Bernardeschi4
Danilo4
Daniele Rugani3.5
Zakaria3
Manuel Locatelli3
Giorgio Chiellini3
Mattia De Sciglio3
McKennie2.5
Kean2.5
Perin2.3
Pellegrini1.3
Kajo Jorge1.2
Pinsoglio0.3
Stipendi netti dei calciatori della Juventus

Saltano all’occhio gli stipendi di Alex Sandro e Rabiot, che potrebbero, anche essi, essere sacrificati in estate, per abbassare il monte ingaggi totale e per far cassa, essendo calciatori che potrebbero avere un mercato.

Conclusione

In conclusione, il nuovo team dirigenziale, composto da Maurizio Arrivabene come amministratore e Federico Cheribuni come direttore sportivo, hanno recuperato qualche lacuna lasciata nella sessione estiva di calciomercato, dimostrando che in estate c’era stato veramente poco tempo per lavorare su alcune pedine.

Almeno sulla carta si tratta di ottime operazioni, che riportano la Juventus a uno stile che mancava oramai da qualche anno: non più acquisti di figurine (CR7) o giovani viziati presi a zero ma con ingaggi faraonici, ma piuttosto operazioni oculate e di lunga visione.

Quello che si insegue è lo stile Bayer Monaco, che con queste operazioni è arrivato ai vertici del calcio europeo e sta a suo agio oramai da un decennio. La borsa ha apprezzato ma se le operazioni sono corrette lo scopriremo solo a giugno, quando la Juventus dovrà occupare (almeno) una casella che la proietta nell’Europa che conta, fino ad allora sarà fondamentale il lavoro di Massimiliano Allegri, che finalmente potrà avere uno spettro della Juventus che desiderava da mesi.