Sta facendo discutere molto l’andamento del prezzo di GameStop, nota catena di vendita di console e videogames.
Questo il grafico dei prezzi negli ultimi giorni:
Come si può notare, a partire dal 13 gennaio 2021, i prezzi hanno subito un’impennata da paura, passando dai 17/19 dollari di fine dicembre/inizio gennaio fino a toccare un massimo di quasi 160 dollari.
Il tutto è stato innestato dal rinnovo dei vertici della società, come ben spiegato da Ihor Dusaniwky di S3 Partner:
Il rinnovamento del board di GameStop e i dati sulle vendite sono il primo fattore che spiega il movimento di prezzo del titolo
Short squeeze su GameStop
Inoltre GameStop era particolarmente gravata da posizioni in short selling, quindi sottoperformava il reale valore dell’azienda.
L’aumento improvviso del prezzo delle azioni, unito allo stop lose su tali posizioni, ha fatto sì che l’aumento fosse ancora più esplosivo, ciò perché per coprire le posizioni corte si corre ad acquistare, aumentando la platea degli ordini long, il che porta a ulteriori aumenti con innesti di nuove operazioni. Insomma, abbiamo visto uno Short Squeeze da manuale.
Processo di rinnovamento verso l’E-Commerce
Il cambio dei vertici della società dovrebbe, nelle intenzioni, velocizzare il processo che porterebbe GameStop, nelle intenzioni del board, a diventare l’Amazon dei videogames.
Ovviamente tali intenzioni sono molto apprezzate dagli investitori, ma arrivare a esserlo è un’altra questione.
Il giro d’affari del sito nel 2020 è aumentato di circa il 300% rispetto all’anno precedente, quindi si sta andando nella giusta direzione, semmai il problema è il core business dell’azienda.
Cosa fa GameStop e quali sono le difficoltà
Per capire se è una bolla oppure c’è del concreto sotto, però, bisogna andare ad analizzare meglio la società.
Partiamo dai fondamentali: la capitalizzazione è di circa 5 miliardi, quindi si tratta di una media/piccola azienda nel panorama tecnologico americano; ha chiuso gli ultimi due anni in negativo, con perdite per 673 e 471 milioni di dollari. L’EPS per l’azienda è di un bel -5,3817.
Dal 2015 vede i ricavi totali in diminuzione, 9,3 miliardi nel 2015 e 6,5 nel 2020. Anche il 2021 che verrà chiuso al 31 gennaio, pare andare nella stessa direzione, soprattutto se analizziamo le vendite nel periodo natalizio minori del 3% rispetto a un anno prima.
Ma non sono solo le vendite e l’utile a dover impensierire, la questione di fondo è il core business di GameStop, il quale vende videogames, nuovi e usati, su supporti fisici, oltre a console e il necessario per il videogiocatore.
La questione è che sono proprio i giochi quello che sembra il core business principale di questa società, e qui nasce un problema, poiché sia la Sony con PlayStation che Microsoft con XBox stanno spingendo verso l’immaterializzazione del supporto e la vendita digitale dei giochi.
Significa che sta sparendo il mercato dei videogames su supporto fisico, quindi, GameStop, non dovrebbe andare verso la direzione dell’Amazon dei videogames, quanto piuttosto (e non sappiamo come) verso la direzione del Netflix dei videogames.
Rimarranno a Gamestop la vendita delle console e di altri hardware per il giocatore, oltre a qualche disco per giochi per PC. Considerando la forte concorrenza su questo mondo capiamo che GameStop ha un bel problema, più forte dei prezzi del mercato azionario.
GameStop è una bolla?
Analizzato il tutto noi pensiamo che i prezzi attuali di GameStop siano insostenibili, con valutazioni che hanno veramente poco senso per un’azienda che brucia capitale.
Soprattutto perché sostenuti da un’idea di trasformazione che rappresenta la scalata all’Everest ancora prima che un piano industriale.
Quindi pensiamo che le azioni di GameStop possano presto tornare al punto di partenza.
Quindi tutti a fare short su GameStop? No, attenzione, perché si sta facendo speculazione ed è probabile un nuovo picco prima del crollo definitivo. Quindi fate molta attenzione.
Update 27/01
Come avevamo previsto ecco un nuovo massimo a circa 380 dollari:
Chiarimento della nostra posizione
Abbiamo ricevuto qualche critica al nostro articolo, nel quale mettevamo in evidenza il fatto che GameStop fosse una bolla e quindi cerchiamo di chiarire la nostra posizione.
Qui diamo consigli per investire, invece quello che sta succedendo su GameStop è tutto fuorché investimento.
Ci sono migliaia di persone che stanno acquistando all’urlo “non vendete mai”; la questione è che questi movimenti non nascono per caso e a un certo punto il prezzo crollerà, tornando sui fondamentali e la quasi totalità di colori i quali stanno lanciando soldi dentro questa azione si ritroveranno con un pugno di mosche.
Si salverà solo qualche fortunato che avrà venduto casualmente poco prima del crollo.