La cifra monstre con cui il magnate russo Roman Abramovič ha ceduto il suo Chelsea ha fatto saltare sulla sedia più di un analista. Non tanto per il fatto in sé, visto che a causa della guerra in Ucraina lo stesso Abramovič era praticamente impossibilitato a gestire la società, quanto per la cifra dell’accordo.
Un’operazione da circa 5 miliardi di euro, ma eliminati gli impegni per gli investimenti futuri, la transazione è stata portata a termine per circa 2,5 miliardi di sterline (2,9 miliardi di euro). Un’ipervalutazione per una squadra che, benché vincente negli ultimi anni, ha i bilanci molto in rosso.
Partendo quindi dalle valutazioni delle ultime operazioni del genere, quindi la cessione dell’Atalanta, la cessione del Chelsea e la possibile cessione del Milan, proviamo a tracciare dei multipli così da comprendere se la Juventus è correttamente valutata in borsa o se la capitalizzazione al momento è bassa.
Cessione del Chelsea
Partiamo proprio dalla squadra londinese, di cui abbiamo già un po’ parlato. Lasciando da parte gli impegni futuri, quello che sappiamo è che la società è stata ceduta per 2,9 miliardi di euro circa.
Andando un po’ a ritroso, sappiamo che il Chelsea ha chiuso l’ultimo bilancio intero (20/21) con ricavi per 493,1 milioni di euro, ma con perdite per 172 milioni di euro rispetto all’anno precedente che aveva un utile per 47 milioni.
Prendendo quindi l’ultimo bilancio, abbiamo ricavi per 493,1 milioni e perdite per 172 milioni. Ci rimane da controllare il debito, che secondo le ultime notizie è di 1,77 miliardi di euro (mica poco), però verso una società controllata dallo stesso Abramovič.
Cessione dell’Atalanta
Sulla trattativa per la cessione dell’Atalanta c’è un NDA firmato da tutte le parti, quindi le indiscrezioni dei giornali sono, appunto, indiscrezioni. Più complesso quindi comprendere le cifre in gioco e, per evitare di sbagliare, laddove sia presente un range prenderemo la parte bassa della forchetta.
La famiglia Percassi ha ceduto il 55% della società Dea Srl, la quale a sua volta controlla l’86% della squadra bergamasca, per una cifra che si ipotizza valorizzare il 100% della società in una forchetta tra i 450 e i 500 milioni di euro.
L’ultimo bilancio utile (20/21) è stato chiuso con un fatturato per 242,6 milioni di euro e un utile di 35,1 milioni di euro.
I debiti, al 31 dicembre 2021, erano di 149,5 milioni di euro.
Possibile cessione del Milan
Il Milan al momento è nelle mani del fondo Elliot che l’ha rilevato dal cinese Li e rilanciato, fino al punto che si sta giocando il campionato attuale (impensabile fino a qualche anno fa).
Sul tavolo di Elliot al momento paiono esserci due offerte, da parte di InvestCorp e da RedBird. Inizialmente InvestCorp sembrava in vantaggio, con un’offerta da 1,2 miliardi, mentre RedBird pareva intenzionata a offrire oltre 1 miliardo. Le cifre reali ancora sono sconosciute ma parrebbe che sul piatto per la semplice società ci sarebbero circa 800 milioni.
Come al solito, per una valutazione più corretta possibile, andiamo quindi a prendere la parte bassa della forchetta, considerando l’offerta da 800 milioni per la cessione della società come veritiera.
Stando all’ultimo report di Deloitte, che abbiamo linkato nella sezione del Chelsea, i ricavi dell’ultimo bilancio del Milan sarebbero di 216,3 milioni di euro. La società aveva una perdita di 96,4 milioni e un debito di 101 milioni.
Bilancio della Juventus
Infine chiudiamo con la Juventus, che non è ufficialmente in vendita, avendo come socio forte Exor, ma essendo quotata in borsa può essere acquistata da chiunque, almeno sulla parte legata al flottante.
Essendo quotata conosciamo perfettamente i bilanci della società e dando un occhio scopriamo che il bilancio per il 20/21 si è chiuso con ricavi per 437,5 milioni, utili in rosso per 209,9 milioni e debito netto che, grazie all’aumento di capitale, si limita a 67,3 milioni di euro.
Ricavi altre società quotate in borsa
Tralasciando le società italiane che sono (almeno in borsa) troppo piccole per essere equiparate, andiamo a prendere altre 3 compagnie quotate e di cui conosciamo i dettagli.
Il Manchester United pubblica i propri conti in dollari, quindi convertiamo con il valore attuale di EUR/USD di 1,05 e possiamo dire che ha chiuso l’ultimo anno con ricavi per 470,6 milioni di euro, utile in rosso per 87,8 milioni di euro e debito netto per 584 milioni.
Altra squadra quotata è il Borussia Dortmund che ha chiuso l’ultimo bilancio con ricavi per 334,2 milioni di euro, utile in rosso per 72,8 milioni e debito netto in positivo per 5 milioni.
Infine guardiamo all’Ajax, che gioca nella modesta Olanda e che ha chiuso il bilancio con ricavi per 125,2 milioni, utile in rosso per 8,1 milioni e debiti per 62,4 milioni.
I bilanci e il valore delle società di calcio
In base a tutti i dati che abbiamo in possesso, quindi possiamo stilare questa tabella riassuntiva:
Squadra | Valore società | Ricavi | Utile | Debito |
---|---|---|---|---|
Juventus | 751,2 | 437,5 | -209,9 | 67,3 |
Chelsea | 2.900 | 493,1 | -172 | 1.770 |
Atalanta | 450 | 242,6 | 35,1 | 149,5 |
Milan | 800 | 216,3 | -96,4 | 101 |
Manchester United | 2.077 | 470,6 | -87,8 | 584 |
Borussia Dortmund | 413,3 | 334,2 | -72,8 | -5 |
Ajax | 226,4 | 125,2 | -8,1 | 62,4 |
Da questa tabella appare già evidente come le società inglesi abbiano un valore molto più alto rispetto ai bilanci che presentano, probabilmente perché hanno un premio giocando in quello che può considerarsi il campionato più bello.
Allo stesso modo si nota come le società italiane, rispetto al resto d’Europa, siano un po’ più svantaggiate.
Per omogeneizzare i valori delle società, andiamo quindi a calcolare il valore al netto del debito della società stessa. Questo passaggio ci serve per comprendere, qualora dovesse essere pagato il debito, quale è il vero valore della società sul mercato, così come il mercato la sta esprimendo. Solo così abbiamo un valore della società senza il peso dei debiti.
Società | Valore espresso dal mercato | Debito | Valore al netto del debito |
---|---|---|---|
Juventus | 751,2 | 67,3 | 818,5 |
Chelsea | 2.900 | 1.770 | 4.670 |
Atalanta | 450 | 149,5 | 599,5 |
Milan | 800 | 101 | 901 |
Manchester United | 2.077 | 584 | 2.661 |
Borussia Dortmund | 413,3 | -5 | 408,3 |
Ajax | 226,4 | 62,4 | 288,8 |
In pratica se i nuovi proprietari del Chelsea volessero una società libera da debiti, oltre ai 2,9 miliardi per l’acquisto dovrebbero mettere sul piatto altri 1,7 miliardi per ripianare i debiti, con un totale di 4,67 miliardi di spesa (non a caso si parla di 5 miliardi per l’acquisto).
Ora però facciamo un passo in più e calcoliamo il valore delle società implicito delle società. Avendo praticamente tutte l’utile in negativo è praticamente impossibile calcolare un P/E, né tantomeno dare una stima del valore basato sull’utile stesso.
Prendiamo quindi in esame il fatturato e il ROS, così da valutare i bilanci delle società anche al lordo delle spese. Tipicamente il ROS si calcola al netto di spese per interessi e tasse, in questo caso non abbiamo modo di recuperare i dati, quindi ci perdonerete se lo facciamo un po’ alla carlona calcolandolo sul risultato finale.
Per quanto riguarda il valore della società, per omogeneizzarlo, prendiamo i valori al netto del debito.
Società | ROS | Valore / Fatturato |
---|---|---|
Juventus | -47,97% | 1,87 |
Chelsea | -34,88% | 9,47 |
Atalanta | 14,46% | 2,47 |
Milan | -44,56% | 4,16 |
Manchester United | -18,65% | 5,65 |
Borussia Dortmund | -21,78% | 1,22 |
Ajax | -6,46% | 2,30 |
Da questa tabella si evince già come i club inglesi siano ipervalorizzati. Ma andiamo con ordine e calcoliamo il ROS medio e la valore/fatturato medio della categoria, in base ai dati che abbiamo.
Per quanto riguarda il ROS medio abbiamo un risultato di -22,83% mentre il valore/fatturato medio è di 3,88.
Applicando questi valori ai fatturati di tutte le società, scopriamo che il valore di mercato dovrebbe essere:
Squadra | Valore in base al ROS | Valore in base molt. val/fatt | Valore medio |
---|---|---|---|
Juventus | 1.270 | 1.697 | 1.483 |
Chelsea | 1.682 | 1.913 | 1.797 |
Atalanta | 1.291 | 941 | 1.116 |
Milan | 1.021 | 839 | 930 |
Manchester United | 1.749 | 1.825 | 1.787 |
Borussia Dortmund | 1.282 | 1.296 | 1.289 |
Ajax | 202 | 242 | 222 |
Dopo aver calcolato il valore in base al ROS e il valore in base ai multipli di valore su fatturato, omogeneizzando con i valori medi ricavati dalle società calcistiche, appare questo risultato della tabella precedente.
Essendo i due valori molto differenti tra di loro, per arrivare a un valore un po’ più veritiero abbiamo fatto la media dei valori. Non si fa così, ma essendo un esercizio di stile, perdonateci il modello.
Inoltre, ovviamente, questi valori non prendono in considerazione il peso del brand, il numero di tifosi e tutta un’altra serie di parametri che andrebbero considerati per fare questi calcoli. Se guardiamo al peso del brand, per esempio, è ovvio che il Milan deve valere più dell’Atalanta.
Infine facciamo un passo successivo, per raffrontare i valori ricavati con i valori che il mercato riconosce a queste squadre.
Squadra | Valore mercato | Valore calcolato | Differenza |
---|---|---|---|
Juventus | 751,2 | 1.483 | -731,8 |
Chelsea | 2.900 | 1.797 | 1.103 |
Atalanta | 450 | 1.116 | -666 |
Milan | 800 | 930 | -130 |
Manchester United | 2.077 | 1.787 | 290 |
Borussia Dortmund | 413,3 | 1.289 | -875,7 |
Ajax | 226,4 | 222 | 4,4 |
Fermo restando quanto abbiamo già detto, da questa tabella appare evidente come il mercato stia premiando alcuni club e penalizzando altri, anche pesantemente.
Se il valore dell’Ajax appare in linea, lo stesso non si può dire delle italiane, che sono fortemente acquistate a sconto, così come la tedesca Borussia Dortmund.
Le inglesi invece vengono acquistate a forte premio.
Come già detto, questo è un semplice esercizio di stile, basato su calcoli non precisissimi. Ma allo stesso tempo pare evidente come la Juventus, tranquillamente paragonabile al Chelsea in termini di bilanci e di brand (non di campionato in cui gioca) viene acquistata a un valore di circa 5 volte minore rispetto al club inglese.
In definitiva, il prezzo delle azioni della Juventus, che attualmente si aggirano intorno a 0,30 euro, sembrano veramente a sconto. Complice probabilmente l’utile che negli ultimi anni non ha sorriso ai bianconeri, non a caso in casa Juve è partita una politica di abbattimento costi.