Day Trading
Day Trading
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Il day trader o speculatore infragiornaliero è definito come la persona che opera sul mercato azionario nel brevissimo termine, cercando di beneficiare dei movimenti di mercato e delle volatilità implicite che possono esistere nelle operazioni quotidiane. Per fare questo, il trader baserà le sue decisioni sull’analisi tecnica e sull’analisi fondamentale.

Ne avevamo già parlato quando abbiamo esaminato tutte le tipologie di trading possibili, ma vediamo di fare oggi un approfondimento sul trader quotidiano, cioè quel tipo di operazione che, comunque vada, non verrà lasciato aperto durante la notte.

Un day trader compra e vende lo stesso giorno. In questo modo, cerca di evitare i costi di finanziamento del mercato interbancario (gli interessi della marginazione), come conseguenza del costo aggiuntivo del mantenimento delle operazioni per più di un giorno o delle operazioni overnight sui mercati spot, che potrebbero ridurre la redditività attesa del suo investimento.

Un mercato spot che ha costi di finanziamento, ad esempio, è il mercato Forex. Questo costo di finanziamento varia giornalmente a seconda della differenza dei tassi d’interesse delle valute su cui si desidera operare, la sua base di prezzo è costituita dai tassi d’interesse imposti dalle Banche Centrali di ogni paese.

A questo proposito, esistono intermediari, come i broker finanziari di tipo market maker, che approfittano di questa situazione facendo pagare al cliente un differenziale, generalmente associato all’Euribor o al Libor, chiamato mark up, il cui costo di finanziamento è molto più alto del costo di mercato. Se a questo aggiungiamo il fatto che dobbiamo tenere conto anche dello spread, cioè della differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita, dove il broker applicherà anche un sovrapprezzo o un mark up rispetto a quello che riceve dai suoi fornitori di liquidità.

In breve, possiamo dire che il trading intraday diventa molto difficile e che la persona che vince il maggior numero di scambi in un giorno è quella che sa quando entrare nel mercato, quando uscirne, come aggiustare il suo rischio e come tagliare un trade fallito, oltre ad un’adeguata gestione monetaria con leva adeguata e una buona logica matematica tra il volume degli ordini.

Tipi di day trader

In generale, ci sono due tipi di Day Trader:

Scalper

Lo speculatore cerca di beneficiare dei movimenti del mercato azionario facendo trading costantemente in pochi secondi o minuti, qui entrano in gioco sistemi di trading automatico, prop trading e trading ad alta frequenza.

Ci sono molte teorie che dicono che non è il modo di fare soldi sul mercato azionario, dato che le persone che fanno soldi sul mercato azionario, che non sono molti, lo fanno a lungo termine.

Swing trader

È una tecnica che si basa sul fatto che il trader effettua operazioni di acquisto e vendita ma in un quadro temporaneo più ampio, da operazioni ogni ora, ad operazioni che possono durare sul mercato anche diversi giorni.

Routine del day trader

Ci sono diversi metodi giornalieri che un Day Trader dovrebbe seguire. Questo testo non pretende di essere la bibbia su come avere una routine quotidiana quando si fa trading sul mercato azionario, ma pretende di dare una serie di linee guida al riguardo.

Per prima cosa al mattino, a partire dalle 7:00, dovremmo fare una serie di esercizi e di allungamenti per preparare la mente e il corpo all’attività psicologica del trading azionario. Dobbiamo tenere a mente che stiamo gestendo il denaro e questo può influire su di noi. Prima o poi commetteremo degli errori, da questi impareremo. Nessuno nasce sapendo, a prova di errore e con perseveranza raggiungeremo i nostri obiettivi.

Impostare uno stop loss massimo, la possibile strategia da seguire, vedendo le chiusure del giorno precedente nel termine tecnico attraverso i grafici dei prezzi.

Esaminate i dati economici e le chiusure di Asia e Oceania (Giappone, Cina, Australia) principalmente, per vedere quale sia il sentimento del mercato e come possa influire sull’apertura europea alle 9:00 del mattino.

Analizzare il rischio esistente all’apertura, le notizie economiche che possono influenzare l’attività in questione, sia a livello micro che macro, dati come il PIL, ADP non agricoli, commenti della Fed o della BCE, eventuali variazioni dei tassi di interesse. Dobbiamo ridurre la nostra esposizione al mercato al momento della pubblicazione di questa notizia, se non abbiamo molta esperienza, poiché la volatilità generata è molto grande, dobbiamo controllare la mente e il famoso dito grasso.

Particolare attenzione, per esempio, bisogna prestare ai seguenti orari: 10.30, 11.00, 14.30, 16.00, 20.00 poiché sono gli orari nei quali, tipicamente, vengono pubblicati i dati principali di cui abbiamo parlato. Essere in una posizione ed essere tagliati via perché non avevamo considerato la pubblicazione degli ADP non è molto saggio.

Far definire chiaramente la strategia, analizzare le correlazioni tra diversi attivi, valute, materie prime, indici, azioni, obbligazioni, ecc.

Dobbiamo conoscere e quantificare il rischio delle operazioni, quando tagliare l’emorragia in caso di errore nell’operazione, a volte è meglio perdere 100 euro che arrivare a perdere 500 euro, controllare la leva finanziaria, avere un rapporto rischio/beneficio favorevole.

Osservando l’apertura del mercato americano, essendo il più grande mercato del mondo e agendo in un contesto globale, le sue novità riguardano il resto delle economie.

Infine il consiglio più prezioso: lavorate con un conto nel quale tenere il minimo indispensabile per le operazioni intraday, perché in caso di giornata negativa e/o errori a ripetizione, o anche semplicemente di movimenti non previsti, avrete bruciato il conto per quel giorno e sarete pronti a ricaricalo il giorno dopo. Non potete perdere più del 100% del vostro conto e se questo è esiguo la perdita è accettabile; qualora fosse il conto principale con i risparmi di una vita la perdita potrebbe essere esagerata.

Quest’ultimo consiglio può sembrare esagerato, ma per controprova chiedete a chi stava lavorando in forex su EURCHF o USDCHF il giorno che la banca centrale svizzera decise di sganciare il franco dall’euro. Era il 15 gennaio 2015 e si salvò solo chi aveva una cifra esigua nel conto poiché il movimento fu così rapido e imprevisto che nessuno stop loss reggette, tutte le posizioni furono liquidate a un prezzo molto ma molto più basso: chi aveva un budget limitato perdette solo quello, chi aveva il conto personale dovette mettere in conto una perdita molto più grossa.