Norges Gas manda in fumo gli investimenti russi
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Si moltiplicano le operazioni di svendita da parte di player mondiali nei confronti di titoli russi. L’annuncio più importante è forse arrivato nel weekend, quando la Norvegese Norges Bank, il più grande fondo sovrano del mondo, ha annunciato che avrebbe venduto tutte le azioni russe possedute in portafoglio.

Se andiamo a guardare le partecipazioni di Norges Bank, notiamo subito come il fondo scandinavo possiede vari titoli russi, tra cui spicca 0,69% di Gazprom, ma non solo.

Ecco la lista di partecipazioni di Norges Bank in Russia:

AziendaQuotaAzioniValore
(x 1 mlrd. di Rubli)
Gazprom0,69%162.565.60238,7 mlrd RUB
NK Lukoil0,91%6.297.97830,91 mlrd RUB
Sberbank Rossii0,89%193.015.55625,3 mlrd RUB
AK Alrosa1,03%75.670.5436 mlrd RUB
PhosAgro0,64%830.2014,2 mlrd RUB
Magnit0,96%979.9443,1 mlrd RUB
Inter RAO YEES0,79%826.646.3242,1 mlrd RUB
AFK Sistema1,31%126.492.6381,6 mlrd RUB
Azioni russe possedute da Norges Bank

Si tratta di partecipazioni per circa 112 miliardi di Rubli, che una settimana fa, quindi prima dell’invasione russa nei confronti dell’Ucraina, avevano un valore di 1,45 miliardi di dollari e che oggi, a causa del crollo del Rublo, valgono 1,14 miliardi di $. Insomma, Norges bank, solo per effetto dei cambi, ha già perso circa 400 milioni di dollari e, quando effettuerà effettivamente le cessioni, presumibilmente questa cifra andrà a crescere.

BP ed Equinor come Norges Bank

Ma Norges Bank non è l’unica. Sempre rimanendo in Norvegia, anche se di più piccolo impatto, si registra la stessa decisione da parte di Equinor, che ha deciso di abbandonare tutte le Joint Venture in Russia.

Uscendo dalla Norvegia, c’è da registrare la posizione della britannica BP, presente nell’azionariato di Rosneft, con una quota del 19,70% e che deciso di liquidare tutta la propria quota.

La reazione russa alla vendita di azioni

Non si è fatta attendere la risposta della Russia di Putin che oggi, in virtù di questi movimenti annunciati nel weekend, ha deciso di non aprire la borsa. Moscow Exchange che è quindi rimasto chiuso ma che ha un appuntamento già fissato in agenda, all’apertura delle contrattazioni.

Inoltre è stato fatto divieto di apertura di posizioni nette corte sui titoli russi, così da evitare speculatori che possano affondare ancora di più le quotazioni delle azioni russe.