Esempi di pullback nel trading
Come tracciare e come analizzare un pullback nel trading
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Continuiamo con la nostra serie di articoli sui concetti chiave per l’analisi tecnica. Dopo aver visto i supporti, le resistenze e i trend con trendline, ora è arrivato il momento di iniziare ad analizzare i pullback.

Cosa sono i pullback nel trading?

Parliamo di pullback quando abbiamo un calo moderato in un un trend che è rialzista. I trend rialzisti, per poter continuare, devono di tanto in tanto “rifiatare” e queste depressioni si definiscono pullback.

Diciamo che un pullback è un ritracciamento di breve periodo su un trend di medio/lungo periodo. Come ben definito dalla Teoria di Dow, infatti, tutti i cicli medio/lunghi hanno bisogno di ritracciamenti di breve per poter continuare.

Perché conoscere un pullback?

Tipicamente i pullback sono visti come un’ottima opportunità di acquisto, così da poter continuare a seguire il trend con un maggior peso, o per entrare in uno strumento.

Ovviamente è fondamentale tenere conto di eventuali supporti, i quali, se rotti, segnalano un’inversione di tendenza e non un pullback.

Esempio di come usare un pullback

Come abbiamo avuto modo di vedere, un pullback non cambia il trend di periodo, ma piuttosto si forma sulle prese di beneficio.

Un esempio banale di un pullback si può avere quando un’azienda segnala una grossa notizia, piuttosto che presenta dei conti entusiasmanti e il prezzo, nel giorno dell’annuncio, sale del 10/15%; in tali circostanze è usuale che il giorno successivo all’aumento ci siano delle prese di beneficio. Se guardassimo il grafico orario di questa azione noteremmo certamente un ritracciamento, il quale diventerebbe un pullback qualora l’azienda, sull’onda della notizia, riprendesse a salire il terzo giorno, poiché gli investitori “buy and hold“, cioè i cassettisti, si riverserebbero su tale azienda che ha prospettive di crescita a lungo periodo.

Analisi tecnica Nasdaq 100
Esempi di PullBack su Nasdaq 100

Nell’esempio qui sopra, l’indice NASDAQ 100 sperimenta tre pullback nel contesto di una tendenza al rialzo partita con la depressione di marzo 2020 in concomitanza con l’arrivo del Covid. I primi due di questi pullback hanno coinvolto un movimento verso la media mobile a 100 giorni, dove c’era un supporto tecnico, prima di un rimbalzo più alto. Il terzo pullback invece è scattato su un supporto statico che, casualmente, avevamo già tracciato in un nostro precedente articolo (era posto a 12.222 e il prezzo, come vediamo, ha toccato 12.211 prima di ripartire).

Come abbiamo visto, quindi, i pullback hanno trovato il punto di arrivo su due livelli di supporto differenti; per questo motivo i trader dovrebbero essere sicuri di usare diversi indicatori tecnici quando valutano i pullback, per assicurarsi che non si trasformino in inversioni a lungo termine.

La differenza tra un’inversione e un pullback

Pullback e inversioni di tendenza sono molto simili in origine, infatti entrambi iniziano a crearsi partendo da massimi di periodo di un titolo. La differenza è che un pullback è temporaneo, mentre un’inversione di tendenza dura nel tempo.

Tipicamente un pullback è semplicemente un fattore tecnico, invece un’inversione di tendenza si ha quando alla base cambia qualcosa nel titolo stesso, come per esempio delle trimestrali, degli indicatori di fondamentali, una news o qualsiasi informazione al di fuori dal grafico.

Proprio per questo motivo si usano trendline, medie mobili, livelli statici e bande di trading, così da evitare di ritrovarsi con una posizione che si pensava fosse pullback e invece era inversione di tendenza.

Tornando al nostro esempio, l’apertura di una posizione sul livello di 12.222 che avevamo segnalato, con uno stop lose a distanza del 5%, quindi a 11.495 (che è sotto anche a un ulteriore livello di supporto), ci porta ora a essere in gain potenziale e potremmo tranquillamente spostare il nostro stop lose a 12.210. Ciò perché il nuovo massimo dopo il pullback non ha superato il precedente record massimo a 13.908 e quindi siamo in una fase laterale di breve che, rotto il supporto a 12.210, potrebbe rappresentare ancora un’inversione di tendenza. Quindi, lo stop lose a quel livello, ci garantisce di uscirne senza perdite e potremmo rientrare là dove c’è un ulteriore supporto (11.514).

Limitazioni nel trading di pullback

Ovviamente l’esempio appena fatto è valido se si opera da cassettista o quantomeno su timeframe giornalieri. Se invece si opera su timeframe intraday, considerando che l’ultimo pullback è durato 17 giorni, appare evidente che per trading su questo titolo si è vissuti due periodi completamente differenti e quest’ultimo che noi stiamo considerando come un pullback, con timeframe orari è stato una vera e propria inversione di tendenza.

Attenzione quindi al timeframe nel quale si tracciano i pullback, come in generale qualsiasi altra indicazione di analisi tecnica, poiché il senso dello strumento cambia completamente.