Tra i concetti più discussi e più utilizzati nell’analisi tecnica trovano posto certamente i Supporti e le Resistenze.
La definizione più veloce è quella che vuole supporti e resistenze come delle barriere che agiscono sul prezzo facendo sì che il trend rimanga incanalato in un binario, impedendo quindi che il prezzo venga spinto in una sola specifica direzione.
Questa definizione può sembrare facile, ma come avremo modo di vedere, ciò che si nasconde dietro questi termini può avere varie forme e questi strumenti sono molto più complessi da padroneggiare di quanto non possa sembrare.
Cosa sono i Supporti e le Resistenze
Il supporto è una barriera posta a sud del trend, sulla quale ci si può aspettare una concentrazione di ordini. Tale concentrazione di ordini dovrebbe far rimbalzare il prezzo su tale supporto e riportare gli scambi verso nord.
In pratica, man mano che il prezzo scende e si avvicina al supporto, il numero e l’intensità di ordini aumenta, facendo sì che il prezzo del titolo rimbalzi e torni più in alto.
Analogamente, quando i prezzi salgono, si formano dei punti di resistenza, posti a nord del trend/prezzo, che rappresentano dei punti in cui si concentreranno degli ordini di vendita.
Così come per i supporti, le resistenze faranno rimbalzare il prezzo così da farlo tornare più in basso.
Impostati questi livelli, che vengono creati man mano che il prezzo si sposta, i livelli stessi fungono da barriere dove si concentrano gli ordini fino al momento in cui una di queste zone viene violata. In caso di violazione di una resistenza o di un supporto, si procede fino al livello successivo.
Le basi
Non bisogna essere trader esperti per sapere che alcune attività hanno dei prezzi che sono complessi da superare, in alcuni casi basta dare un’occhiata ai grafici per capire immediatamente dove sono posti resistenze e supporti.
In altri casi, come per esempio quando c’è un trend chiaro, la questione è molto più complessa.
Giusto per fare un breve esempio, supponiamo di avere un’azione acquistata a marzo del 2020, quando l’effetto Covid stava dando la massima depressione. Prendiamo per esempio il titolo ENI e supponiamo di essere entrati nell’area di minimo intorno a 6,50 euro il 17 marzo.
Come vediamo dal grafico, da quel 16 marzo, il prezzo di ENI è più volte andato a sbattere nell’intorno di due aree principali: la prima posta intorno a 9,80 e la seconda posta intorno a 8,93; allo stesso modo i supporti, oltre al prezzo iniziale di 6,26, è andata a trovarsi su 5,726.
In questo caso abbiamo 3 resistenze ancora valide (tracciate con righe azzurre):
- 10,108
- 9,832
- 8,939
Avremo inoltre un supporto valido posto a 5,726 (riga rossa).
Esisteva anche il supporto a 6,26 (riga verde) che però è stato violato il 27 ottobre, quando la chiusura giornaliera è stata più in basso della nostra resistenza.
Segnaliamo in particolar modo questo supporto perché, come si potrà notare, è stato valido in data 2 ottobre, quando il prezzo si è fermato a un soffio dal supporto per poi salire nuovamente.
Con ingresso a 6,50, in ottica di posizionamento a lungo periodo, abbiamo impostato uno stop lose distante il 20% rispetto all’apertura, quindi a 5,20. Prezzo che non è mai stato toccato e quindi siamo ancora dentro questa posizione.
Come si può vedere, in questo momento ENI scambia a 8,74, il trend di breve è in salita ma davanti a noi ci sono 3 resistenze in cui probabilmente sono impostati una serie di ordini di vendita.
Trendlines
L’esempio appena visto di ENI ha dei livelli costanti di resistenze e supporti, si tratta di livelli storici che rappresentano dei catalizzatori.
Si tratta di livelli molto popolari, ma i prezzi delle azioni, tipicamente, si muovono verso l’alto o verso il basso e di rado in fase laterale come in questo caso.
Come abbiamo già visto, nel tempo si formano nuovi livelli di resistenza e supporto che possono essere violati e quindi creare nuovi livelli.
Per questo è fondamentale conoscere, oltre ai livelli storici basati su punti fissi, anche le trendlines.
Un trend a rialzo creerà delle resistenze ogni qual volta la crescita diminuisce e ripiega verso un supporto. Ciò avviene poiché gli investitori, raggiunti determinati livelli di crescita, prendono profitto, facendo deprimere il prezzo del titolo. Altro motivo per cui, durante un trend rialzista, potrebbero crearsi supporti e resistenze è a causa di notizie o rumor che creano rumore di breve tempo sulla tendenza. In caso di ripiego di breve termine da una resistenza si ha un “plateau“, cioè un leggero calo del prezzo creato da un top a breve termine.
Nel grafico si può notare una trendline di lungo periodo sul titolo Alphabet (Google). Come si può vedere, la trend line è partita al prezzo di 790 dollari a febbraio del 2016. Il secondo punto su cui poggiare la trendline è 1.187 registrato a gennaio 2018. Da quel momento sono partiti 2 anni e mezzo di validazione della trendline, con attacchi registrati a 1.273, 1.532, 1.700 e infine è stata violata il 2 novembre a 1.732.
Nelle trendline, però, molto più importante delle resistenze sono i supporti, poiché rappresentano il momento in cui entrare nel titolo.
In modo analogo rispetto a quanto fatto con la trendline delle resistenze di Google, proviamo a guardare una trendline sui supporti di Amazon.
Come si può notare, il tutto, anche qui, è partito a inizio 2016, con un prezzo di 474, il secondo punto è a poca distanza, a fine 2016 con 710, da quel momento parte la trendline che funge da supporto, la quale viene testata nuovamente a 1.307 e 1.626.
Tale trendline non è stata ancora violata, in caso di depressione dei prezzi c’è da fare i conti proprio con questo supporto che al momento passa in area 1.900. Ovviamente più tempo ci vorrà per andare a testarla più la trendline diventa resistente, quindi difficile da bucare. Allo stesso tempo più tempo ci si impiega e più la trendline salirà a prezzi differenti, per esempio, come si può notare, questa trendline a inizio 2022 sarà intorno a 2.200 dollari.
Allargando lo stesso grafico di Amazon, passando a timeframe giornalieri, anziché settimanali, si può notare come una nuova tendenza potrebbe essere partita.
In questo caso il primo punto è il 12 ottobre al prezzo di 3.496, il secondo il 5 novembre a 3.366, trendline già testata in questi ultimi giorni e parrebbe resistere. Bisognerà vedere nei prossimi giorni se la trendline resisterà oppure se è debole e verrà subito violata.
Come abbiamo visto, quindi, delle trendline possono essere create sulle resistenze e sui supporti e in entrambi i casi sono tanto più forti quanto meno il prezzo è riuscito ad abbatterle.
Grandi numeri
Abbiamo visto supporti e resistenze basate sui livelli storici di prezzi, abbiamo visto le trendline che creeranno dei livelli dinamici e passiamo a vedere un altro punto in cui spesso si creano dei supporti e delle resistenze in modo naturale.
In questo caso l’analisi tecnica c’entra poco e i livelli si formano per la psicologia del trader: si tratta dei grandi numeri tondi, cioè quelle cifre che hanno un particolare significato.
Degli esempi sono: 10 dollari, 100 dollari, 1.000 dollari, 5.000 dollari, ecc.
Si tratta di numeri che creano un livello naturale per il semplice fatto che, nel tempo, sempre più trader hanno aggiunto degli ordini nelle vicinanze di quei numeri.
Tipicamente sono livelli deboli che faranno rimbalzare il prezzo nel breve periodo e, se ritestati a breve termine, diventeranno trasparenti. Ciò perché la natura stessa di questi numeri fa raccogliere ordini in un lasso lungo di tempo, mentre se testati più volte a breve periodo non c’è stato il tempo materiale per accumulare ordini nell’intorno di quelle cifre.
Lo vediamo per esempio in questo grafico (azione Google), dove si può facilmente notare come nel 2017 il livello di 1.000 dollari abbia rappresentato una discreta resistenza, più volte attaccata nel breve periodo e quindi crollata dopo il 4/5 tentativo (nostro segno rosso).
La resistenza è diventata poi supporto, con circa 9 tentativi di violarla andati sempre a vuoto.
Se Google continuerà a salire ben presto affronterà la resistenza di 2.000 dollari.
Medie mobili
Un ulteriore indicatore che crea dei livelli dinamici sono le medie mobili, cioè la media del prezzo delle ultime x chiusure che forma a sua volta dei livelli.
Prendiamo per esempio il caso del titolo Google: come si può notare, la media mobile a 200 periodi sul giornaliero del grafico forma una curva che segue l’andamento del titolo.
Vediamo che la media mobile forma 7 punti in cui è stata supporto e due punti in cui è stata resistenza a partire da fine 2018.
Quando il titolo è in trend crescente la media mobile trova posto come supporto, mentre in caso di trend in discesa creerebbe una resistenza.
Ritracciamento di Fibonacci
Ci sono tanti indicatori che possono creare dei livelli da attenzionare, abbiamo visto già qualche livello e non abbiamo certo finito il discorso.
Un altro indicatore importante sono i ritracciamente di Fibonacci. In pratica si analizza un calo e da quello si prevedono dei livelli di risalita.
Guardiamo per esempio il caso del ritracciamento del crollo causa Covid di Google.
I punti da cui tracciare sono 1.532 e 1.013, cioè i livelli massimo e minimo toccati tra febbraio e marzo, proprio a causa del crollo dovuto al Covid.
Da questi punti vengono tracciati dei livelli a dei prezzi prestabiliti: 14,59, 23,6, 38,2 ecc; come si può notare il trend rialzista sviluppatosi successivamente al crollo ha spesso fatto da supporto per le azioni.
Fibonacci può anche essere usato per estendere il livello oltre il 100% del recupero, quindi dando indicazioni per un titolo che può aver battuto qualsiasi record e quindi si trova senza livelli significativi.
Numero di Touches
I test di resistenza e di supporto sono fondamentali poiché, se provati dall’azione in un periodo abbastanza ampio, diventeranno chiari a sempre più persone che li adotteranno.
Queste adozioni faranno sì che i livelli diventino sempre più importanti, con sempre più ordini e quindi sempre più complessi da abbattere.
Si tratta della classica previsione che si autoavvera.
Resistenze che diventano supporti
Al superamento di una resistenza scatteranno degli ordini di acquisto, ciò perché chi seguiva quella resistenza si rende conto che è stata violata e che quindi il prezzo continuerà a salire.
La salita però non è infinita e in taluni casi potrebbe capitare che chi ha acquistato alla rottura di una resistenza imposti quel prezzo come stop per evitare di perdere soldi.
In questi casi si può verificare, quando il prezzo tornerà nei pressi di quel livello, un’elevata volatilità data da coloro che considerano ancora quel livello come supporto e altri che semplicemente vendono per evitare di perdere ulteriormente.
Se il prezzo dell’azione riuscirà a rimbalzare, senza violare il nuovo supporto, quel livello prenderà forza e verrà considerato unanimemente come un livello di supporto valido.
Tempo e scadenza di un supporto o resistenza
Le zone di supporto e di resistenza diventano più significative se i livelli sono stati testati regolarmente per un periodo di tempo prolungato.
Conclusione
Le resistenze e i supporti sono dei concetti base per utilizzare l’analisi tecnica, si tratta del primo elemento per iniziare ad avere dei riferimenti su un grafico.
Gli stessi livelli offrono dei prezzi di ingresso e uscita in modo chiaro, ma bisogna avere un po’ di esperienza ed essere disciplinati per riuscire a sfruttarli.
Bisogna inoltre saper impostare stop lose che siano posti al di là della barriera, in modo che le violazioni siano un semplice fatto statistico e non un dramma per la posizione aperta.