Studio delle resistenze
Studio delle resistenze nel trading
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Non si può sempre salire, prima o poi si toccherà il massimo e si scenderà, si tratta di una regola non scritta ma che vale sempre, in qualsiasi ambito della vita.

Ciò è particolarmente vero anche nel trading, dove spesso la psicologia fa deragliare il trader, ma è bene tenere a mente che un’azione (o un titolo in generale) non potrà salire all’infinito, prima o poi troverà qualcosa a bloccarlo.

Quel qualcosa è proprio la resistenza, o livello di resistenza, cioè il prezzo al quale un titolo trova difficoltà nel proseguire con la sua salita; ciò perché in corrispondenza di quel prezzo sono presenti ordini di vendita che respingono il prezzo verso il basso.

Abbiamo resistenze di breve durata, tipicamente quando sono impostati a causa di una news o di un rumor, o di lunga durata, spesso corrispondenti con record storici del prezzo.

La resistenza è l’altro lato della medaglia rispetto al supporto, ma ne condivide le logiche, il modo di tracciarla, le trendline e una serie di altre informazioni che fanno lavorare in parallelo supporti e resistenze.

Come per il supporto, la resistenza può essere impostata su dei prezzi fissi o su delle trendline; inoltre ci sono altre decine di modi di tracciare delle resistenze dinamiche, come per esempio le medie mobili o i livelli dei ritracciamenti di Fibonacci.

Esempi di resistenza

Proviamo a prendere un titolo come esempio e tracciamo qualche resistenza, così da capire di cosa stiamo parlando.

Prendiamo come esempio il titolo ENI dal 2012 a oggi con time settimanale:

Resistenze ENI
Resistenze sul titolo ENI

WOW, quante resistenze, iniziamole a vedere insieme e partiamo da quelle orizzontali verdi: si tratta di livelli fissati grazie a precedenti prezzi; come possiamo vedere su questo titolo ne abbiamo varie, fissate a prezzi differenti (14,418 – 16,058 – 16,89 – 20,46).

Poi abbiamo una trendline, tracciata con il colore rosso, che rappresenta un trend discendente, questa passa tra i 13 e i 14 euro in questo momento.

Infine abbiamo due medie mobili (100 nera e 200 arancio) poste a 10,44 e 12,14.

Guardando questo grafico possiamo dire che i livelli di resistenza, in questo momento, li troviamo a: 10,44 – 12,14 – 14,00 – 14,418 – 16,058 – 16,89 – 20,46.

Sottolineiamo in questo momento perché ovviamente la trendline, andando avanti con il tempo, porterà il livello che ora abbiamo impostato sui 14 a scendere e ovviamente anche le medie mobili ogni settimana vengono aggiornate e quindi i livelli cambiano.

Ritracciamenti di Fibonacci

Abbiamo preso in esame il titolo ENI perché è un ottimo esempio per analizzare anche le resistenze poste dai ritracciamenti.

Infatti, essendo un titolo che è crollato improvvisamente (a causa del crollo del prezzo del petrolio e del Covid), ci dà l’opportunità di studiare bene i ritracciamenti di Fibonacci.

Come possiamo vedere dal paragrafo precedente, la prima resistenza un po’ più seria è posta a 10,44 che è al 23,4% rispetto ai prezzi attuali (8,46 euro), quindi è ancora poco significativa, a meno che non pensassimo che il titolo fa una performance strabiliante nelle prossime 2/3 settimane.

Entrano quindi in gioco altri indicatori che ci permettono di tracciare delle nuove resistenze e una di queste è il ritracciamento sui livelli di Fibonacci.

Ecco cosa esce fuori:

Livelli di Fibonacci come resistenze
Ritracciamenti di Fibonacci per tracciare delle resistenze

Come possiamo ben vedere i livelli di resistenza (e di supporto) aumentano sensibilmente.

In particolar modo la resistenza posta a 9,046 pare ardua da superare, con il titolo che ci sbatte contro da ottobre. Superata questa ci sarà una nuova resistenza a 10,072 che era già stata resistenza nel primo rimbalzo del titolo dopo il crollo per il Covid, quindi una resistenza che probabilmente si presenterà forte. Poi vengono tracciati ulteriori livelli fino al completo recupero del prezzo che in questo caso è in corrispondenza con la resistenza di 14,418.

Come trovare resistenze sui record dei prezzi

Come abbiamo visto per tracciare le resistenze bisogna sempre guardare i prezzi precedenti; ma se il titolo avesse già battuto qualsiasi precedente record e non ci fossero più resistenze?

Una situazione che stiamo vedendo spesso sui titoli tecnologici americani, i quali sembra non conoscano limiti verso l’alto.

In questo caso ci viene in aiuto sempre Fibonacci con le estensioni. Guardiamo per esempio il titolo Walt Disney:

Livelli di resistenza per estensione Fibonacci
Estensione Fibonacci

Come possiamo facilmente vedere, il titolo Disney ha toccato un massimo storico a 153,41 nel novembre del 2019, da allora è partita una fase correttiva che l’ha portato a 79,07 dollari, il ritracciamento di Fibonacci in questo caso è da manuale e vediamo resistenze a 107,46 – 125,01 – 135,86 per arrivare infine al precedente record a 153,41. Rotto questo record non c’era alcun prezzo precedente per tracciare nuovi livelli e anche le medie mobili, ovviamente, si trovavano più a sud. Allora come fare?

Semplice, continuando con i livelli di Fibonacci che in questo caso vanno in estensione, così facendo abbiamo le resistenze poste a 181,81 che è stata appena violata e poi respinta con il ritorno al prezzo attuale (171,93).

Ovviamente il nuovo massimo storico, posto a 183,40 ora è un livello di resistenza più forte rispetto al livello di 138,20% di Fibonacci, quindi bisogna far riferimento a quello per nuove salite, ma qualora venisse bucato il precedente record? Ecco che troviamo il livello del 150% di Fibonacci a 190,58 e quindi poi quello a 199,35.

Cosa ti dicono i livelli di resistenza?

I livelli di resistenza, insieme ai livelli di supporto, sono lo strumento più importante in mano agli analisti tecnici. Spesso questi livelli vengono usati anche da coloro che fanno analisi dei fondamentali per il semplice motivo di trovare i livelli di ingresso.

Attraverso la formazione dei livelli di resistenza (e di supporto) inoltre possono essere raffigurati dei trend, seguendo la teoria di Dow, quindi avere dei riferimenti ben chiari sul dove sta andando a parare il prezzo di un bene (sia esso un’obbligazione, un’azione o qualsiasi titolo tradabile).

Il consiglio fondamentale, come sempre, è non fidarsi ciecamente dei livelli ma di usarli come dei mezzi per diminuire il rischio che qualsiasi operazione porta con sé. Fare l’all-in su un livello di resistenza o di supporto non è mai una buona strategia e comunque bisogna sempre proteggersi con degli stop lose posti poco al di là del livello, così da realizzare una perdita massima accettabile.