Finalmente ci siamo, dopo mesi e mesi di tira e molla che hanno visto, tra le altre cose, due offerte non vincolanti rimandate al mittente e una rivisitazione del valore di Autostrade per l’Italia, Cassa Depositi e Prestiti potrebbe essere pronta a fare “un’offerta vincolante e non soggetta a condizioni di sindacazione o finanziamento“, così come chiesto dai vertici della Holding di Ponzano Veneto.
Ci dovrebbe essere ancora distanza tra l’offerta e la domanda, visto che non sono arrivati segnali di avvicinamento, con Atlantia che valuta Autostrade per l’Italia tra i 10 e i 12 miliardi e Cassa che vede un’offerta tra 8,5 e 9,5 miliardi.
A dicembre Cassa Depositi e Prestiti aveva posizionato l’offerta sulla parte bassa della forchetta, quindi con una valutazione dell’intera azienda a 8,5 miliardi; oggi probabilmente l’offerta uscirà dagli uffici di CDP con una cifra nella parte alta della forchetta (9,5 miliardi), bisognerà vedere se sufficiente a convincere il management di Atlantia, soprattutto in considerazione del fatto che nell’azionariato è presente il fondo TCI (10% di quota) che dà all’asset una valutazione tra 11 e 12 miliardi, forte anche del fatto che Intermonte, in una valutazione indipendente, ha stimato il valore dell’azienda tra i 10,9 e gli 11,9 miliardi.
L’offerta sarà al vaglio oggi del consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, ma l’offerta arriva congiuntamente ai fondi Blackstone e Macquarie, con uno schema che dovrebbe prevedere il 40% in capo all’ente italiano e il 60% da dividere in parti uguali tra i due fondi.