Il piano industriale presentato non piace evidentemente al mercato, che ha già pesantemente bocciato in apertura il titolo TIM. Apertura di oggi con -11% circa, una bocciatura chiara e pesante, molto pesante.
Evidentemente dalla presentazione del nuovo AD Pietro Labriola si salva poco. Non piacciono i conti, con ricavi che si fermano a 15,3 miliardi, contro i 15,8 di un anno fa, non piace il risultato netto, che chiude con -8,7 miliardi, un buco enorme per un’azienda che ne ricava solo 15, non piace il piano industriale e, soprattutto, non piace che l’offerta di KKR sia per l’ennesima volta accantonata e rimandata. E a poco serve il calo di 1 miliardo sull’indebitamento netto.
I conti del 2021 per TIM
Qualche numero lo abbiamo già snocciolato:
- Ricavi: 15,3 miliardi
- Utile: -8,7 miliardi
- Debito netto in calo di 1 miliardo
Risultato negativo a cui si arriva dopo la svalutazione del goodwill per 4,1 miliardi e lo stralcio delle attività per imposte anticipate per 3,8 miliardi.
Insomma Labriola, al primo bilancio, fa il reset sui conti e tira una riga sul passato.
Il piano industriale di TIM
Passando al piano industriale 2022-2024, presentato insieme ai conti, TIM si dividerà in due aziende distinte e separate: NetCo e ServCo. Progetto esecutivo da presentare entro la semestrale, quindi, come da calendario finanziario di TIM, entro il 27 di luglio.
La suddivisione è tra rete e servizi, con NetCo che accoglierà le attività internazionali di Sparkle, gli asset di rete fissa e le attività wholesale domestiche.
In ServCo finiranno invece il business consumer, Noovle (che rappresenta gran parte del B2B), Olivetti, Telsy e Tim Brasil.
L’evoluzione che abbiamo disegnato sarà discontinuità positiva. Stiamo giocando un ruolo da front-runner nel settore delle TLC, ci aspettiamo che altri seguano il nostro esempio
Pietro Labriola, CEO di TIM
Invece una nota dettaglia meglio gli obiettivi:
L’assetto migliorerà la visibilità sulle performance operative e finanziarie di ciascuna componente e amplierà il ventaglio delle opzioni strategiche che Tim potrà sfruttare nell’interesse di tutti gli stakeholder, con la possibilità di attrarre nuovi partner e nuovi investitori finanziari. Si stima un impatto molto contenuto dei costi necessari per realizzare la piena separazione, in quanto la maggior parte degli investimenti è già stata sostenuta, grazie all’implementazione della Equivalence of Input, della Equivalence of Output e dalla separazione di FiberCop
Nota che accompagna il piano industriale di TIM
Offerta KKR rimandata
Oramai sfioriamo il ridicolo per quanto riguarda l’offerta di KKR che sarebbe ancora sul tavolo. Offerta arrivata a novembre e che valutava l’intera TIM 10,8 miliardi, con 0,505 per ogni singola azione.
Anche durante la presentazione del piano è stata rimandata la decisione sull’offerta:
Con la finalizzazione del piano industriale di Tim, gli advisor finanziari e legali del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto tutti gli elementi rilevanti e necessari per valutare la manifestazione d’interesse indicativa e non vincolante di KKR
Questa analisi sarà conclusa rapidamente. Una volta completata, il Consiglio si riunirà per valutare le determinazioni di competenza e decidere i passi successivi in merito.
Dichiarazioni sull’offerta KKR
Insomma, l’impressione è che si stia prendendo tempo affinché KKR si stanchi e ritiri definitivamente l’offerta. Il piano industriale stesso lo dimostra e ciò che è peggio è che queste decisioni sono prese da due soli soci (Vivendì con il 23,7% di quote e CDP con il 9,81%), ignorando completamente il restante 66,5% del mercato.
Ma oramai, per come stanno andando le cose, non rimane che aspettare e vedere cosa succede.
Ardian presenta l’offerta per InWit
TIM ha ufficialmente informato il mercato di aver ricevuto un’offerta vincolante, da parte di Ardian, per l’acquisto della holding Daphne 3, la quale controlla il 30,2% di InWit.
L’offerta non fa scattare un obbligo di OPA e ha alcune condizioni sospensive. Il Consiglio di Amministrazione di Tim, in questo caso, valuta positivamente l’offerta e dà mandato all’amministrazione di negoziare l’accordo.
Evidentemente quando si vuole sulle offerte c’è un’accelerazione decisa…
Target finanziari di TIM
Siete azionisti di TIM e quello che avete letto fino a ora non vi piace? Ecco, non è tutto, perché con il piano industriale così audace ci si aspetterebbe un aumento dei target finanziari, così da giustificare un completo redesign dell’azienda e la bocciatura “de facto” dell’offerta KKR… e invece no, perché i target finanziari non sono per nulla audaci.
- Ricavi di gruppo in leggera crescita
- Ebitda di Gruppo atteso stabile
- Ebitda After Lease di Gruppo atteso in leggero calo
- Capex di gruppo previsti
- 4 miliardi per il 2022
- 3,9 miliardi per il 2023
- 3,8 miliardi per il 2024
- Indebitamento netto in aumento di 3,7 miliardi a causa dell’acquisto degli asset di Oi in Brasile, oltre al pagamento per spettri di frequenza in Italia e in Brasile.
- Azzeramento del dividendo
Infine, all’assemblea del 7 aprile sarà proposta l’approvazione di un piano di Stock Options di durata triennale, probabilmente per remunerare il management.