Quotazione in borsa
Quotazione in borsa, nella foto il NYSE
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In inglese si scrive Initial Public Offering (IPO), in italiano traduciamo in Offerta Pubblica Iniziale, si tratta del momento in cui un’azienda va in borsa.

Capiamo insieme come funziona, quali tipologie ci sono, chi prende i soldi, ecc.

Cosa è un’IPO

La forma più semplice di raccolta di capitali è un’offerta pubblica iniziale di una società sul mercato azionario.

Le aziende che decidono di fare il passo sono spesso quelle che hanno una storia pluriennale e che, a causa delle loro ambizioni di sviluppo, si trovano ad affrontare problemi di finanziamento che le banche non sempre possono sostenere.

L’idea è quindi quella di rivolgersi al mercato azionario per raccogliere i capitali necessari a finanziare la propria strategia raccogliendo diverse decine o addirittura centinaia di milioni di euro.

Qual è lo scopo di un’IPO?

Le aziende vengono sul mercato azionario per cercare un modo per svilupparsi, o anche per internazionalizzarsi. Senza “nuovo denaro”, è difficile per un’azienda il cui flusso di cassa è troppo basso prendere in considerazione l’espansione delle sue attività, anche se significa perdere certe opportunità.

La quotazione del vostro gruppo in borsa può anche essere un modo per i manager di vendere azioni della loro azienda e/o per portare in azienda partner forti che li accompagneranno per diversi anni e li sosterranno nei loro progetti.

Sollecitare il risparmio può essere corretto anche per altre giustificazioni: uno dei motivi spesso addotti dai manager quando diventano pubblici è la preoccupazione per la reputazione. Un annuncio è infatti un ottimo modo per farsi conoscere ed è una delle forme più efficaci di pubblicità per una giovane azienda alla ricerca di una maggiore esposizione commerciale.

Infine, la quotazione in borsa è anche un buon modo per motivare i propri dipendenti: ad esempio, attraverso le “stock option” o le azioni gratuite, un’azienda può conservare il talento necessario per il suo sviluppo di successo e interessarli direttamente al successo dell’azienda.

Tipologie di IPO

Si fa presto a dire IPO, ma quali sono le tipologie esistenti?

Sostanzialmente sono 3 le tipologie di IPO attualmente esistenti e utilizzate:

  • OPS (Offerta Pubblica di Sottoscrizione)
  • OPV (Offerta Pubblica di Vendita)
  • OPVS (la combinazione delle prime due)

IPO attraverso OPS

La quotazione attraverso OPS è quella che più si avvicina a un aumento di capitale per la società.

Facciamo un esempio molto semplice: Pippo e Pluto hanno fondato insieme una pizzeria, che nel tempo è diventata una catena con 3/4 negozi. I due sono molto ambiziosi e vogliono avere la loro presenza in tutta Italia, ma si rendono ben conto che con le loro forze non ce la potranno mai fare.

Lanciano un IPO in borsa come un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione. In pratica il vecchio 50% che possedeva ognuno dei due amici diventa (per esempio) il 30% ciascuno e il restante 40% finisce come flottante in borsa.

Così facendo i due, insieme, controlleranno ancora la società dall’alto del loro 60% totale, ma avranno dei soci per il 40% e sarà il mercato a presentarli.

I soldi raccolti attraverso l’IPO andranno in questo caso nella società, come fosse un aumento di capitale, e quindi la stessa società potrà finanziare l’espansione in tutta Italia.

IPO attraverso OPV

Guardiamo la seconda casistica che è un IPO attraverso Offerta Pubblica di Vendita.

Torniamo all’esempio di Pippo e Pluto che hanno una piccola catena di pizzerie. Entrambi credono fermamente di aver raggiunto quasi il massimo dalla loro espansione e, benché vogliono comunque rimanere nella società, hanno il desiderio di diversificare i loro investimenti.

Lanciano una OPV attraverso la quale tengono (per esempio) il 30% ciascuno della società e vendono il flottante del 40%.

Come prima la loro quota, sommata, gli permetterà di mantenere il controllo, ma in questo caso i soci che acquisteranno quel 40% entreranno al posto dei vecchi proprietari; quindi il denaro non andrà nella società ma nelle tasche dei vecchi soci.

IPO attraverso OPVS

Entrambe le soluzioni viste finora hanno dei difetti:

  • OPS: i vecchi soci cedono parte del comando e in cambio hanno “solo” soldi nella società; ma l’espansione potrebbe andare male e quindi potrebbero perderci del valore
  • OPV: cedere delle quote di una società che hai creato e che segui non è un bell’esempio. Perché i vecchi soci vogliono tirarsene fuori? Cosa c’è sotto? Non è che il valore è al massimo?

Per questo motivo nasce l’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione. In pratica, tornando all’esempio precedente, Pippo e Pluto cedono un flottante del 40% della società, di questi soldi si decide di:

  • 30% finisce nelle tasche dei vecchi soci, che stanno cedendo parte del controllo
  • 70% finisce nelle casse della società, così da avere liquidità per ampliare il proprio business

I numeri sono un po’ a caso nell’esempio e potrebbero essere ben diversi, ma tipicamente questo tipo di Offerta accontenta un po’ tutti: i proprietari hanno un ritorno e quindi una gratificazione immediata; gli investitori sono contenti perché i loro soldi finiscono nelle casse e i soci precedenti dimostrano attaccamento alla vecchia società.

Come ci si quota in Borsa?

Dite la verità: siete i proprietari di quella piccola catena e volete capire come entrare in borsa…

Scherzi a parte, la quotazione in borsa è spesso vista come un grande successo per l’azienda, poiché è un motivo di prestigio; poiché entrano nuovi capitali e per tutta un’altra serie di motivi.

Quello che nessuno considera è che entrare in borsa ha un costo e una procedura, non particolarmente semplice e anche costosa.

Innanzitutto per quotarsi in Borsa servono degli intermediari (una banca, come Intesa, Unicredit, Mediobanca, ecc) che affianchino la società nelle delicate fasi della quotazione; questo significa che nessuno lavora gratis e quindi gli intermediari andranno pagati.

Scegli gli intermediari e fatte le valutazioni di convenienza arriva il momento di decidere con quale metodologia quotarsi, non parliamo della tipologia dell’offerta ma del metodo di calcolo del prezzo dell’azione.

Metodologia di quotazione in borsa

Quanto varrà l’azienda che si sta per quotare in borsa? Bella domanda, non solo per chi investirà in quella società ma anche per chi era proprietario e non ha idea se è seduto su una miniera d’oro oppure su un cumulo di cenere.

In Italia si hanno sostanzialmente 3 metodologie di quotazione:

  • Offerta a prezzo fisso
  • Asta
  • Book building

L’offerta a prezzo fisso, come dice il nome stesso, è una quotazione dove sono i vecchi soci a fissare l’asticella, con il contro che tipicamente ci si scontra con l’ottimismo o con il pessimismo, difficilmente si trova il prezzo corretto subito.

La seconda possibilità è quella della quotazione ad Asta: cioè si iniziano a mettere sul mercato le quote e si capisce qual’è il prezzo che gli investitori sono pronti a pagare. Il contro è che non si ha il minimo controllo sul prezzo finale e se l’IPO arriva in un momento come la crisi da Covid (o anche in una giornata pessima in borsa) c’è il forte rischio di svendere l’azienda.

La terza possibilità, che è la più usata, è il Book building. In pratica si offrono le quote a investitori istituzionali (banche, assicurazioni, fondi, ecc) e si analizzano le offerte arrivate, con ordine cronologico e quantità/prezzo. Da queste offerte si crea una forchetta di prezzo che quella che verrà offerta al mercato durante la quotazione. Con questa possibilità si avranno delle società istituzionali che per professione trovano i prezzi corretti sul mercato e con queste valutazioni ci si presenta sul mercato.

Le fasi di una quotazione in borsa

Fino a ora abbiamo toccano in modo plenario quasi tutte le fasi di una quotazione in borsa; cerchiamo quindi di mettere a terra una lista.

A meno che non siate Spotify, che ha deciso di fare una quotazione senza IPO e senza intermediario, le fasi da affrontare sono le seguenti:

  • Valutare la convenienza della quotazione in borsa
  • Scegliere degli intermediari che seguiranno la quotazione
  • Valutare la tipologia di IPO da adottare
  • Emissione del prospetto informativo
  • Decisione del prezzo dell’offerta
  • Collocamento dei titoli
  • Quotazione in borsa