Oggi il cda di Unicredit si riunirà, ufficialmente per valutare i bilanci della banca di Piazza Gae Aulenti, ma difficilmente si taglierà fuori il discorso nato venerdì 11: l’acquisizione di Banco BPM.
Difficile che già oggi esca qualche novità importante, ma Unicredit non ha mai smentito di guardare a quel dossier. La questione di fondo è che l’aumento di valore del titolo, a seguito delle indiscrezioni di venerdì, ha complicato la vita di Andrea Orcel.
Infatti Banco BPM scambia ora a prezzi decisamente più alti rispetto a qualche tempo fa, l’aumento del 9,8% di venerdì e la performance da inizio anno (+23% circa) rende la preda particolarmente difficile da afferrare. Inoltre, considerando la politica di pulizia che Giuseppe Castagna, CEO del Banco, sta portando avanti sul bilancio, fa pensare che Unicredit dovrà superare il premio del 27% che Intesa proposte per UBI. Nei corridoi circolano voci di un premio che deve essere almeno del 40% e considerato il prezzo attuale di BPM questo appare veramente un boccone troppo grosso persino per Unicredit.
Ecco quindi che prende piede la possibilità di mettere in stand-by l’operazione, in attesa di tempi migliori, così da attendere anche gli sviluppi della crisi tra Russia e Ucraina.
Sempre che Banco BPM non si muova per difendere la propria posizione e su questo aspetto c’è da segnalare sempre Monte dei Paschi di Siena, per la quale il governo, dopo la ricapitalizzazione potrebbe decidere di venderla a pacchetti, con il Banco che potrebbe essere interessata ad alcuni asset.
Insomma, l’operazione è sui tavoli, le banche si stanno muovendo, ma il momento potrebbe non essere quello propizio e qualora si attende, l’intera architettura potrebbe completamente variare.