Stellantis, nata dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot
Stellantis, la nuova nata dalla fusione tra Fiat e Peugeot
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Stiamo seguendo da tempo la fusione tra FCA e Peugeot, quella che è sempre stata definita come una fusione tra pari e che farà nascere la nuova Stellantis.

Abbiamo sempre parlato di fusione tra pari perché sin dal primo minuto questo hanno comunicato le due società.

Con il deposito dei documenti, in vista delle assemblee del 4 gennaio che decreteranno ufficialmente la nascita della nuova entità, però, appare evidente come la fusione non sia proprio alla pari e, nei fatti, Peugeot sta acquistando Fiat.

Il principio contabile internazionale Ifrs 2 dice che in caso di fusioni deve essere sempre indicato un acquirente e un’acquistata e dai documenti depositati appare evidente come i francesi stiano acquistando l’azienda italo-americana.

Ciò si nota anche da altri punti messi nero su bianco dalle due case, come per esempio il numero di soggetti nominati in cda, con 5 persone a testa ma con l’undicesimo che rappresenta il CEO, che sarà nominato da Peugeot ed è Carlos Tavares.

Certamente è una nomina di comodo, sia per i francesi che per gli italiani, con (oggettivamente) la persona più indicata per guidare la società. Non è detto che una nuova nomina futura sia necessariamente di firma Peugeot, con i tutti i soci della nuova Stellantis che potranno dire la loro.

Inoltre ai soci di Fiat Chrysler Automobiles, nel momento della fusione, verrà riconosciuto un premio, operazione tipica per l’azienda che viene acquisita.

La struttura societaria dei soci, al momento, prevede che Exor arrivi al 14,5% delle quote e sarebbe il socio di maggioranza, però i francesi possono fare squadra, con i tre player principali, cioè la famiglia Peugeot, lo Stato francese e i cinesi di Dongfeng che, mettendo a fattor comune i propri diritti di voto, arrivano a un 19%.

Questo rappresenterebbe un’ulteriore prova, se non per il fatto che, proprio per salvaguardare le simmetrie, dagli accordi iniziali è previsto che Dongfeng debba scendere vendendo entro fine 2020 le azioni in PSA, che saranno acquistate dalla società stessa. Viene dato comunque tempo ai cinesi fino al 2022 qualora volessero vendere le quote nella nuova Stellantis anziché di Peugeot.

Di contro viene data la possibilità alla famiglia Peugeot di salire di un ulteriore 2,5% acquistando azioni da Dongfeng oppure da Bpifrance (lo Stato francese).

Insomma, alla fine di queste cessioni/acquisti, teoricamente, la struttura dei proprietari sarà del 14,5% sia per i francesi che per gli italiani.

Rimangono invece i punti precedenti, che benché rappresentino dei piccoli punti, fanno propendere per l’acquisizione da parte dei francesi anziché degli italiani.

Ultimo punto da verificare è quale sarà la quotazione, con la nuova società che dovrebbe essere quotata in Francia, in Italia e in America, nella speranza che non succeda come LuxOttica/Essilor che alla fine è stata quotata quasi esclusivamente sul mercato francese. Da questo punto di vista, l’acquisto da parte di Euronext del listino italiano di Piazza Affari, fa ben sperare.