Ci siamo, il momento della verità oramai è molto vicino; in questo week end dovrà essere raggiunto un accordo per la separazione tra il Regno Unito e l’Unione Europea.
Qualora questo accordo non venisse raggiunto, e quindi fossimo nella condizione di no deal, o hard brexit, i guai sarebbero solo all’inizio.
L’ammonizione arriva soprattutto da Morgan Stanley, secondo i loro calcoli, infatti, in caso di addio senza un accordo il FTSE 250 potrebbe arrivare a perdere tra il 6 e il 10%.
MS mette in risalto soprattutto come potrebbero essere le banche le più colpite, ma anche le azioni assicurative e immobiliari.
Questo quanto detto da Morgan Stanley:
Un esito senza accordo della Brexit rappresenterebbe una sorpresa inaspettata per i mercati, tuttavia l’impatto negativo sarebbe attenuato da una prospettiva globale altrimenti positiva
Morgan Stanley su Hard Brexit
Aggiungiamo noi che oltre a queste categorie sottolineate da MS ci sono anche tutte quelle compagnie con sede in UK ma che fanno affari fuori dal Regno Unito, come per esempio le compagnie aeree, per il semplice motivo che in caso di no deal crollerebbe anche la sterlina (che sta già mostrando segni di sofferenza) impattando sui conti delle società che fanno bilanci con la moneta della corona.
A che punto siamo con gli accordi per la Brexit
Il tempo stringe e quel 31 dicembre, che è la deadline ultima per trovare un accordo, si sta velocemente avvicinando.
Qualora questa domenica non si trovasse un reale accordo lunedì in borsa potrebbero vedersi i primi risultati.
C’è ancora un po’ di tempo, 15 giorni che però potrebbero non essere sufficienti poiché, secondo quanto detto dal Premier britannico Boris Johnson e dalla presidente della Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, dobbiamo prepararci ad affrontare un no deal.
Un funzionario UE spiegava come:
La situazione è difficile. Rimangono molti ostacoli […] la probabilità di uno scenario ‘no deal’ è più alta delle probabilità di un accordo
Sono ancora tanti, troppi, i punti da sistemare.
Si potrebbe andare a oltranza, spostando la data a giugno 2021, ma è una possibilità di cui ancora nemmeno si parla, ma probabilmente è presa in considerazione da tutti i protagonisti dell’accordo.
Quali azioni del Regno Unito saranno più colpiti
Facciamo una breve lista delle azioni del Regno Unito che, in caso di hard brexit, potrebbero subire delle perdite.
Settore | |
---|---|
Admiral Group | Assicurativo |
Aston Martin Lagonda | Automobilistico |
Aviva | Assicurativo |
Barclays | Bancario |
Direct Line Insurance | Assicurativo |
Easyjet | Aereo |
GlaxoSmithKline | Farmaceutico |
HSBC Holdings | Bancario |
Lloyds Banking Group | Bancario |
London Stock Exchange Group | Borse |
Wizz Air Holdings | Aereo |
Impatto per le società europee con l’hard brexit
Ma il no deal impatterà certamente anche delle società europee che fatturano una buona fetta del loro business in UK.
Tra queste per esempio ci sono i marchi automobilistici, il mercato agroalimentare e (anche) il mercato dei trasporti.
Questo è il caso, per esempio, della Volkswagen che realizza il 5% del suo fatturato nel Regno Unito, stesso dicasi della BMW oppure di RyanAir che, benché sia un’azienda irlandese, con sede principale a Dublino, ha la più importante base operativa presso l’Aeroporto di Londra-Stansted.