Tanto tuonò che alla fine piovve, possiamo riassumere così quello che sta succedendo sulle azioni di Cattolica.
Solo qualche mese fa le Assicurazioni Generali di Trieste salivano nel capitale di Cattolica Assicurazione fino al 24%, con un’operazione studiata tailor made che prevedeva un aumento di capitale.
Operazione che si è conclusa dopo che Cattolica è stata trasformata in SpA e quindi con i voti che corrispondono al possesso di azioni (e diritti di voto).
Ora Generali comunica che ha intenzione di arrivare al 100% di Cattolica con l’obiettivo di delisting, per fare ciò da Trieste decidono di pagare un premio del 15,3% sul prezzo della chiusura del 28 maggio 2021 e del 40,5% sul prezzo delle azioni come media aritmetica degli ultimi 6 mesi.
6,75 euro ad azione messi sul piatto di ogni azionista di Cattolica, tra i quali figura anche Berkshire Hathaway, il fondo di Warren Buffett.
Inutile dire che Cattolica è subito volata al prezzo offerto durante l’apertura, allungando il rally fino a sfiorare i 7 euro, segno che gli azionisti credono nel valore della società, forse anche oltre al valore offerto da Generali.
Generali si aspetta di chiudere l’operazione entro il 2021 e ha previsto una spesa massima fino a 1,2 miliardi.
Le sinergie, calcolate da Trieste, salgono fino a 80 milioni di euro annui, soprattutto contando su risparmi sui costi operativi, su quelli tecnologici e per l’estensione della capacità produttiva.
Di contro, i costi di integrazione sono previsti in 150-200 milioni di euro.