Sede di Cassa Depositi e Prestiti
Sede di Cassa Depositi e Prestiti a Roma in via Goito - photo credits bonfa2k @flickr
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Cassa Depositi e Prestiti, con il Governo Conte 2, ha avuto un ruolo attivo nelle trattative per arrivare a 3 società differenti:

I motivi, per i tre soggetti, sono differenti ma riconducono tutti al medesimo scopo: controllare pubblicamente gli asset strategici dello Stato.

Infatti con Autostrade si voleva portare nel recinto pubblico la più grande rete autostradale italiana; con Telecom Italia si voleva accelerare nell’opera di merge con Open Fiber (di cdp al 50%), per arrivare alla rete unica Internet nazionale; con Euronext si voleva ricontrollare Borsa Italiana, in un contesto internazionale e pan-europeo, insieme ai francesi di Caisse des Dépôts et Consignations e ai belga di Euroclear.

Queste trattative sono state ereditate dal Governo Draghi, il quale non ha ancora spostato il timone e sta facendo andare le trattative con il pilota automatico.

Cosa è Cassa Depositi e Prestiti

Le tre trattative, comunque, non rappresentano i soli interessi di Cassa Depositi e Prestiti, la quale ha asset in ogni segmento strategico del Paese.

CDP è una SpA italiana di proprietà:

  • 83% Ministero dell’economia e delle finanze
  • 17% Fondazioni bancarie

In questa seconda categoria si notano soprattutto:

  • Fondazione Monte dei Paschi di Siena
  • Compagnia di San Paolo
  • Fondazione CRT
  • Fondazione Cariplo
  • Fondazione CR Verona Vicenza Belluno e Ancona

Con il 2,57% di quote ciascuna riempiono il 12,85% di quote, lasciando fuori poco più del 5% che va ad altre decine di fondazioni.

Benché se ne senta parlare insistentemente solo da pochi anni, l’istituzione fa risalire le proprie origini al 1850 quando si chiamava Cassa Piemontese ed era di proprietà dell’allora Regno di Sardegna.

La struttura di CDP

Tra gli obiettivi principali di Cassa Depositi e Prestiti c’è quella di mantenere partecipazioni nel capitale delle medie e grandi imprese nazionali, profittevoli e ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese.

Per fare ciò CDP ha una struttura suddivisa in segmenti ben specifici:

  • CDP Equity
  • CDP Reti
  • CDP Industria
  • SACE
  • FINTECNA
  • CDP Immobiliare
  • CDP Immobiliare SGR

Le Partecipazioni quotate di Cassa Depositi e Prestiti

Le partecipazioni totali sono decine, ma quelle che ci interessano particolarmente, per il nostro articolo, sono quelle quotate in borsa.

Eccole quindi le partecipazioni di Cassa Depositi e Prestiti con i relativi valori.

Azienda / AzioneQuotaValore quota
BF
BIT: BFG
18,83%122 mln di €
Eni
BIT: ENI
25,96%9,5 mlrd di €
Fincantieri
BIT: FCT
71,32%800 mln di €
Italgas
BIT: IG
26,04%1,15 mlrd di €
Poste Italiane
BIT: PST
35%4,94 mlrd di €
Saipem
BIT: SPM
12,55%280 mln di €
Snam
BIT: SRG
31,35%4,95 mlrd di €
Telecom Italia
BIT: TIT
9,891%947 mln di €
Terna
BIT: TRN
29,85%3,71 mlrd di €
Trevi Finanziaria Industriale
BIT: TFI
25,67%48 mln di €
Webuild
BIT: WBD
18,68%312 mln di €
Partecipazioni di CDP

ENI (BIT:ENI)

Iniziamo l’analisi da ENI, la società fondata da Enrico Mattei come Ente Nazionale Idrocarburi. Si tratta della quotata più importante per Cassa Depositi e Prestiti. Non stiamo qui a spiegare cosa faccia ENI, pensiamo sia chiaro a tutti che si occupa di energia e di petrolio/gas.

Quello che andiamo ad analizzare è invece il profilo societario della società, con particolare attenzione agli azionisti principali:

  • CDP S.p.A. – 25,96%
  • Ministero dell’economia e delle finanze – 4,37%
  • Norges Bank – 1,425%

Come possiamo vedere dalla lista delle aziende più rilevanti, CDP è affiancata dal Ministero dell’economia e finanza con una quota totale pubblica del 30,33%.

Snam (BIT: SRG)

Seconda azienda in quanto a peso specifico nel valore della quota è Snam (Società Nazionale Metanodotti). Si tratta di un’azienda attiva nel trasporto, rigassificazione e stoccaggio del metano.

Nata come ramo di ENI, l’azienda ha raggiunto un’autonomia durante gli anni e oggi è di proprietà di CDP reti. Questa la lista degli shareholders:

  • CDP Reti: 31,352%
  • Romano Minozzi: 7,459%
  • BlackRock: 5,161%
  • Lazard: 5,038%
  • Minozzi Family: 2,85%
  • Snam S.p.A.: 2,75%
  • The Vanguard Group: 1,60%
  • Norges Bank Investment Management: 1,48%
  • BlackRock Fund Advisors: 1,39%
  • Banca d’Italia: 1,02%

Come possiamo vedere ENI ha liquidato tutte le posizioni nella società ma CDP Reti possiede circa un terzo del capitale, considerando anche la quota di Banca d’Italia la quota pubblica diventa quindi del 32,37%.

Poste Italiane (BIT: PST)

La società di delivery postale, Poste Italiane, è quotata da pochi anni; anche in Poste è molto forte la presenza dello Stato, non solo attraverso CDP ma anche grazie alle quote possedute dal Ministero dell’Economia e delle finanze:

  • Cassa Depositi e Prestiti: 35%
  • Ministero dell’economia e delle finanze: 29,26%

Tutti gli altri azionisti sono sotto la quota dell’1% e quindi ininfluente, lo Stato controlla quindi il 64,26% delle quote di Poste Italiane.

BF (BIT: BFG)

Dopo aver visto le prime 3 società, in ordine di valore per Cassa Depositi e Prestiti, passiamo alla lista in ordine alfabetico e la prima della lista è certamente B.F. SpA.

Il gruppo nasce intorno all’azienda Bonifiche Ferraresi S.p.A. e rappresenta la più grande azienda agricola italiana. Rispetto alle restanti aziende della lista si nota subito un’eccezione, cioè il fatto che CDP non è il socio principale, lasciando lo scettro a una fondazione bancaria, nello specifico a Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.

Ecco quindi la lista degli azionisti di BF SpA:

  • Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde: 20,7%
  • CDP Equity SpA: 18,8%
  • Sergio Gianfranco Dompé: 14,1%
  • Federico Vecchioni: 12,9%
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: 3,41%
  • Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri: 3,37%
  • Fondazione ENPAIA: 3,37%
  • Massimo Segre: 2,93%
  • Inalca SpA: 2,07%
  • Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici: 1,98%

In questo caso la quota in mano pubblica è rappresentata solo da quella posseduta da CDP, che rappresenta il 18,8% delle quote del capitale.

Fincantieri (BIT: FCT)

Continuando in ordine alfabetico e saltando ENI di cui abbiamo già parlato, troviamo un’altra società quotata da pochi anni, si tratta di Fincantieri, nella quale la mano pubblica conta parecchio.

Infatti, guardando la lista degli azionisti:

  • CDP Industria: 71,3%
  • Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri: 2,20%
  • Norges Bank Investment Management: 1,16%
  • The Vanguard Group: 0,72%
  • Dimensional Fund Advisors: 0,65%

Notiamo subito come CDP controlla non solo la maggioranza delle quote ma ha una partecipazione tale da poter controllare anche l’assemblea degli azionisti, fatto molto insolito per una public company.

Italgas (BIT: IG)

Torniamo sul settore energia e continuiamo a parlare dell’ex galassia ENI, lo facciamo con ItalGas, dove però, in questo caso, un’eredità dell’azienda di San Donato Milanese è ancora presente, non direttamente ma attraverso un’altra società dell’ex galassia:

  • CDP Reti S.p.A.: 26,05%
  • Snam: 13,50%
  • Lazard Asset Management: 8,7%
  • Romano Minozzi: 4,29%
  • Blackrock: 4,7%
  • Sun Life Financial: 3,4%

In questo caso la mano pubblica conta, oltre alla presenza di CDP, anche la presenza di Snam, controllata, come abbiamo visto, dalla stessa Cassa Depositi e Prestiti.

Saipem (BIT: SPM)

Pensate che la mano di ENI sia terminata? Nulla di più sbagliato, infatti anche Saipem fa parte dell’ex galassia ENI, con l’eccezione data dal fatto che la società di San Donato Milanese ancora controlla Saipem.

  • ENI: 30,54%
  • CDP Industria: 12,55
  • Marathon Asset Management: 5%
  • Eleva Capital: 3,07
  • Banca d’Italia: 1%
  • Unicredit Bank: 1%

Sommando quindi le quote in mano a ENI, controllata comunque dallo Stato, CDP e Banca d’Italia, la partecipazione pubblica arriva al 44,09%.

Telecom Italia (BIT: TIT)

Telecom per tanti anni è stata dimenticata dall’apparato governativo, ne avevamo anche parlato, ma con la scalata di Vivendi e, soprattutto, con l’idea di unire le reti di TIM e di Open Fiber, l’ISP è tornato di moda. Per questo motivo CDP è entrata nel capitale di Telecom e rischia, in caso di necessità per la rete unica, di incrementare le quote.

  • Vivendi: 23,75%
  • Cassa Depositi e Prestiti: 9,81%
  • Canada Pension Plan Investment Board: 3,24%
  • Bjorgolfsson Bjorgolfur Thor Family: 2,96%
  • The Vanguard Group: 1,64%
  • Eleva Capital: 1,39%
  • Telecom Italia S.p.A.: 1,05%
  • Norges Bank Investment Management: 1,04%
  • Henderson Global Investors: 1,04%
  • Banca d’Italia: 1%

Anche in questo caso CDP è solo il secondo azionista, alle spalle dei francesi di Vivendi. Sommando le quote di CDP e di Banca d’Italia si arriva al 10,81% di quote capitale detenute dallo Stato.

Terna (BIT: TRN)

Se non fossimo passati a una lista alfabetica dopo il podio, con i 3,71 miliardi di euro di quota, avremmo Terna al quarto posto in quanto a valore totale della partecipazione Statale.

  • CDP Reti: 29,9%
  • Lazard Asset Management Pacific: 2,83%
  • The Vanguard Group: 1,73%
  • Norges Bank Investment: 1,71%
  • Pictet Asset Management: 1,69%
  • BlackRock Fund Advisors: 1,17%
  • Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri: 1,11%
  • Banca d’Italia: 1,02%

Anche in Terna è presente Banca d’Italia e il principale azionista è proprio CDP, sommando le due partecipazioni, la quota pubblica arriva al 30,92%.

Trevi Finanziaria Industriale (BIT: TFI)

Trevi Group si divide in due segmenti ben distinti:

  • Trevi
  • Soilmec

La prima si occupa di costruzioni di grandi opere, mentre la seconda si occupa della fornitura di sistemi di trivelle.

La partecipazione di CDP nel capitale di Trevi è modesta, si tratta infatti, in valore economico, della più piccola partecipazione tra le società quotate. Nonostante ciò, con una quota così bassa, CDP è comunque il principale azionista della società:

  • Polaris Capital Management: 25,7%
  • CDP Equity SpA (Private Equity): 25,7%
  • CDP Investimenti SGR SpA: 6,99%
  • Intesa Sanpaolo S.p.A.: 6,91
  • Ministero di Economia e Finanza: 4,95%
  • Banco BPM S.p.A.: 4,57%
  • UniCredit S.p.A.: 4,32%
  • Credit Suisse Asset Management (Schweiz) AG: 1,85%

Come possiamo vedere, sommando le due partecipazioni di CDP, la quota sale fino al 32,7% e se aggiungiamo le quote in mano al ministero arriviamo al 37,65%.

Webuild (BIT: WBD)

Ultima della lista, in ordine alfabetico, Webuild, nata a maggio del 2020 dalle ceneri di Salini Impregilo S.p.A.

Anche qui troviamo una forte presenza dello Stato Italiano, nonostante CDP non sia il principale azionista della società:

  • Salini Costruttori: 44,99%
  • CDP Equity: 18,68%
  • Unicredit: 5,38%
  • Intesa San Paolo: 5,28%
  • Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri: 1,32%
  • Norges Bank Investment Management: 0,99%

Partecipazioni non quotate

Ovviamente CDP non ha quote solo in società quotate, ma anche in società private, che spesso controlla direttamente. Per chi volesse approfondire, questa è la fotografia a fine 2020.

Partecipazioni di Cassa Depositi e Prestiti
Partecipazioni totali di Cassa Depositi e Prestiti